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È ancora attiva la faglia che ha causato il terremoto del Belice: continuano le ricerche sul rischio sismico nella zona da parte de gli esperti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. 

Attraverso il progetto "Tettonica della Sicilia sudoccidentale", che ha lo scopo di analizzare le faglie attive che hanno causato i terremoti del Belice e di Selinunte, è stata individuata una faglia che attraversa la zona che va da Castelvetrano a Campobello di Mazara fino a Capo Granitola, in un'area che lambisce anche il territorio palermitano. Il terremoto del 1968 provocò danni ingenti in diversi paesi del Palermitano, come Camporeale, Roccamena, Chiusa Sclafani e Contessa Entellina. 

Un rilievo geologico ha inoltre rivelato, l'esistenza di zone di taglio che si sono mosse in tempi recenti e l'anomalia nel sollevamento delle linee di costa antiche osservabili nell'area. Altre indagini, hanno confermato, poi, l'esistenza, in questa zona, di una faglia che sarebbe l'espressione superficiale di una compressione che avviene a livelli profondi.