Circa 26 milioni di utenti hanno applicato il filtro arcobaleno sulla loro immagine di Facebook: anche voi vi sarete ritrovati con una home più colorata del solito o avrete deciso rendere multicolore la vostra foto. Si è trattato, almeno in via ufficiale, di celebrare il sì della Corte Suprema degli Stati Uniti ai matrimoni gay ma, in realtà, potrebbe esserci dietro dell'altro.
Le foto arcobaleno di Facebook, infatti, avrebbero potuto essere secondo gli esperti strumenti di una campagna virale, un'indagine di mercato pensata da Mark Zuckerberg e soci per raccogliere informazioni sugli utenti e sul funzionamento delle reti sociali. Il fatto di colorare la foto profilo ha offerto informazioni sulle convinzioni politiche degli utenti ed ha dato importanti "dritte" a proposito della capacità dei contenuti virali di propagandarsi tramite social network.
Questa è un'indicazione importante per comprendere in che modo si possa orientare l'opinione di milioni di utenti. Di fatto, non è arrivata alcuna smentita dal social network in merito al fatto che i dati siano stati utilizzati per fini commerciali. Alcuni specialisti di comunicazione del MIT e dell'Università dell'Illinois lo avevano subito messo in evidenza, spiegando che si trattava di un esperimento. Le foto arcobaleno di Facebook continuano quindi a creare scalpore: dopo le proteste del parroco di Spongano, che aveva apertamente espresso un forte dissenso proprio tramite il social, è la volta dei presunti "risvolti".