La procura di Parigi ha aperto un'inchiesta preliminare nei confronti di Apple mettendo sul tavolo (presunte) gravi accuse. Nello specifico, si tratta nientemeno che di "truffa" e "obsolescenza programmata". È quanto hanno reso noto delle non meglio precisate fonti della magistratura francese citate dalla stampa transalpina. Il colosso di Cupertino ha recentemente riconosciuto di aver rallentato volontariamente i vecchi modelli di iPhone.
L'inchiesta è stata aperta il 5 gennaio scorso ed è affidata agli esperti della Direzione generale per la concorrenza, il consumo e la repressione delle frodi (Dgccrf). Il fascicolo segue la denuncia presentata il 27 dicembre dall'associazione "Stop all'obsolescenza programmata", in cui Apple veniva accusata di ridurre volontariamente le prestazioni e la durata dei propri smartphone attraverso il sistema periodico di aggiornamenti del software.
La legge francese, nota come "legge Hamon", stabilisce che qualunque azienda che accorci deliberatamente la durata dei propri prodotti possa essere sanziona con un'ammenda fino al 5% delle proprie vendite annuali, mentre i dirigenti rischiano fino a 2 anni di carcere.