È dedicata a Dante Alighieri la 38esima edizione del Festival teatrale “La Macchina dei Sogni”, diretto da Mimmo Cuticchio. Nel 700° anniversario della morte del Poeta, la prima Cantica della “Divina Commedia”, cioè l’Inferno, è la fonte di ispirazione dell’evento: i mali della società di ieri e di oggi e i valori universali di giustizia, libertà e amore. Un’ispirazione chiara fin dal titolo del Festival, “Sulle vie dell’Inferno”, che è anche quello dello spettacolo cardine de “La Macchina dei Sogni”, firmato da Cuticchio. Andrà in scena il 29, 30 e 31 ottobre alle 21 al Real Teatro Santa Cecilia, a Palermo e dove lo stesso Mimmo Cuticchio assume il ruolo di un narratore lucido e distaccato.
Il Festival anche quest’anno si articola fra eventi di teatro, musica e laboratori. Il programma parte il 21 ottobre e va avanti fino al 31 ottobre, fra la sede del Museo archeologico regionale Antonino Salinas e il Real Teatro Santa Cecilia. Immaginare l’inferno di Dante a partire dalla nostra contemporaneità. Rileggere le dannazioni odierne con i tempi e i modi dell’Opera dei pupi, affrontare i nostri diavoli, i demoni di questa società, utilizzando la sapienza antica per scavare nelle pieghe più profonde dell’anima. Mimmo Cuticchio si conferma genio creativo e artista nella sua capacità di aprirsi al mondo e alle diverse arti, cogliere l’intima essenza della nostra identità per offrirci l’opportunità di guardare al mondo con un nuovo punto di vista.
Attraverso il teatro di Mimmo Cuticchio abbiamo la possibilità di riscoprire le nostre radici confrontandoci con temi attuali, in una evoluzione stilistica che fa parlare i pupi, che vivono per arrivare immediatamente al cuore dei problemi, utilizzando linguaggi, simboli e luoghi noti e insiti nella nostra più profonda cultura. Si tratta di una forma di innovazione culturale nella tradizione che sposa la linea intrapresa dall’Assessorato dei Beni culturali di sperimentare, accogliendo nuove forme. L’arte non forma solo gli artisti ma la società, rappresenta l’opportunità che abbiamo di oltrepassare il presente per indicare la direzione del futuro. Foto: Stefano Mortellaro – Licenza.