E se vi dicessimo che in base ai nostri spostamenti, alle conversazioni e al modo in cui lo usiamo, il telefonino sa se siamo depressi?
È quanto emerge da uno studio della Northwestern Medicine, secondo cui grazie all'inseparabile cellulare è possibile individuare i sintomi della depressione, e relativa gravità. Ad esempio, stando agli studi, più tempo si passa al telefono, più è probabile che la depressione sia in agguato.
Come si legge dal Journal of Medical Internet Research, una persona depressa trascorre mediamente 68 minuti al giorno davanti al proprio smartphone, diversamente da chi non è depresso che ne trascorre meno di 20.
Anche grazie agli spostamenti tracciati dal Gps, il telefonino sa se siamo più o meno “scontenti”. Infatti se il soggetto tende ad isolarsi, trascorrendo gran parte del tempo tra le mura domestiche o in pochi luoghi, vi è un maggior rischio di soffrire del disturbo in questione.
Uno degli autori della suddetta ricerca spiega:
“Possiamo rilevare se una persona ha sintomi depressivi e la gravità di questi sintomi senza porle domande. Ora abbiamo una misura oggettiva del comportamento legato alla depressione. E la stiamo rilevando passivamente. I telefoni sono in grado di fornire dati discretamente e senza alcuno sforzo da parte degli utenti.”
Gli esperti credono nell'affidabilità dei dati ottenuti, nonché nella ricerca in generale come un efficace sistema per tener d'occhio le persone più a rischio, così da poter intervenire in caso di bisogno.
In particolare, i ricercatori hanno condotto lo studio, monitorando 28 persone, la cui metà con sintomi depressivi; da questo monitoraggio, sono riusciti ad individuare chi ne soffriva con una precisione del 87%.