Fino al 1812 la Sicilia era suddivisa in tre antichi “valli” storici: Val Demone, Val di Noto e Val di Mazara. Il loro nome deriva dall’arabo “wali”, cioè le “magistrature” che vi erano preposte. Il Val di Mazara comprende la parte più occidentale dell’Isola, tra borghi d’arte e una lunga linea di coste e insenature. È il luogo di parchi archeologici e città delle grani storie. Ne fanno parte le province di Agrigento, Palermo e Trapani. Il Val di Noto è bagnato dal Canale di Sicilia e dal Mar Ionio. È la zona della Sicilia orientale che comprende le province di Siracusa, Catania e Ragusa. Si tratta di un territorio che non necessita di presentazioni, culla del barocco, in cui ci si muove tra templi greci, anfiteatri romani, chiese cristiane e necropoli bizantine. Il Val Demone copre i territori che si estendono tra il Catanese e il Messinese. È segnato, come gli altri, dalle stratificazioni di culture diverse e ospita luoghi amati e ricercati dei viaggiatori. Vi rientrano le province di Caltanissetta, Catania, Enna e Messina.
Ognuna di queste zone ha le sue peculiarità, anche da punto di vista gastronomico. Proprio la cucina sa mettere in evidenza importanti differenze, ma anche preziose contaminazioni, perché i confini non sono mai state troppo rigide. Ad esempio il principe del Val di Mazara è il tonno, quello del Val Demone il pesce spada, mentre nel Val di Noto si può dire che regni il maiale.
Il Val Demone è la prima entità amministrativa riconosciuta come vallo di cui si ha testimonianza in un diploma del Malaterra datato alla fine dell’XI secolo. Per quanto riguarda l’etimologia del nome, non esistono certezze: la prima apparizione del termine “Demona” è nella forma “Dimnsac” e risale al 902. Il primo documento che parla del Vallo di Mazara risale al 1203: deve il nome alla città di Mazara, preferita a Lilibeo, già divenuta Marsala. Il Vallo di Noto o Val di Noto fu una circoscrizione amministrativa che si occupò della giustizia, dell’erario e occasionalmente anche delle milizie del Regno di Sicilia dal periodo normanno alla sua abolizione.