Le bellezze della nostra terra sono riconosciute in tutto il mondo, non a caso nella classifica “World’s best Award” si parla per la Sicilia di un sesto posto come isola più bella al mondo. Nella fiorente vita di qualche tempo addietro, Taormina ha ospitato l’unico vero e proprio casinò attivo nell’Italia dell’estremo sud. L’articolo di oggi mira proprio a farvi scoprire ulteriori dettagli riguardo questa casa da gioco ormai dimenticata, che ha però segnato un periodo importante per tutti gli appassionati del settore.
Dal momento della sua chiusura in avanti, non vi è stato più alcun casinò fisico disponibile per i siciliani e questo è anche uno dei motivi che hanno spinto i giocatori a puntare al mondo dei casinò online.
D’altra parte se immaginiamo che oggi si può effettivamente entrare a contatto con il clima delle grandi case da gioco, usufruendo esattamente di tutto ciò che esse possano offrire, ma in modalità remota, non è affatto cosa da poco. Guide per i migliori casinò mostrano come sia possibile divertirsi usufruendo di bonus vantaggiosi ed esclusivi solo per gli utenti del web. Ulteriori dettagli rilevanti riportati da esperti, ogni modalità di pagamento disponibile o la gamma dei giochi offerti, sono a portata di click per chiunque possieda uno smartphone o un tablet.
Ma quando ciò non era possibile, il casinò di Taormina ha costituito l’unica grande realtà di quei tempi. Scopriamo di più nel testo che segue.
La storia
Correva l’anno 1963, nella bellissima Taormina di quegli anni veniva inaugurato il primo casinò dell’isola, sfruttandone anche la posizione strategica. Sappiamo infatti quale sia la notorietà di Taormina, visitata costantemente da persone di tutto il mondo per scoprire le sue bellezza. Il casinò rimase effettivamente in attività per pochi anni, due per l’esattezza (dal ’63 al ’65).
Non furono molti, ma sufficienti per acquisire allora una certa notorietà. Alla gestione vi era Domenico Guarnaschelli, personaggio esperto che qualche anno addietro si era già adoperato nell’amministrazione di un altro casinò, quello di Tripoli. Esso fu capace di portare a Taormina personaggi di grande spessore, che chiaramente illuminarono ancora di più la scena, mantenendo un’atmosfera di grande lusso.
La chiusura
L’ordine di chiusura arrivò d’improvviso per un provvedimento della Repubblica Italiana. Si narra che il signor Guarnaschelli provò ad applicare una legge a favore del casinò che allora sorgeva nella fantastica Villa Mon Repos. Questa legge avrebbe concesso ai residenti libici di origine italiana di poter far rientro in Italia, con lo scopo di visitare la casa da gioco tramite permesso esclusivo.
Non si conoscono i precisi dettagli, ma questo espediente potrebbe essere una causa, se non l’unica e sola, che portò sotto i riflettori il casinò di Taormina in un ascendente negativo fino alla sua chiusura definitiva, avvenuta poi a distanza di poco tempo. La possibilità di una riapertura è stata considerata negli anni, non sottovalutando quanto essa potrebbe essere proficua per l’economia locale. Sfortunatamente però, ad oggi, non si è mai arrivati ad una conclusione concreta che possa far sperare bene in tal senso.