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La strage di Capaci raccontata dal fotografo Antonio Vassallo al podcast Egoriferiti

È stato il primo fotografo ad arrivare sui luoghi della strage di Capaci del 23 maggio 1992, ma le immagini immortalate dal suo rullino sono state prima sequestrate da presunti poliziotti e poi perdute, chissà in quale cassetto, o distrutte.

Allo stesso tempo, a distanza di anni, ha capito sia che il suo vicino di casa era uno dei complici degli assassini di Giovanni Falcone, ma anche di avere contribuito – fornendo materiali per fotografia – alla precisa riuscita della morte del magistrato.

Non è tutto. È anche l’autore della scritta “No Mafia” che domina dall’alto l’autostrada che ha visto morire, oltre a Falcone, Francesca Morvillo e gli agenti della loro scorta.

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Il fotografo Antonio Vassallo è l’intervistato della puntata numero 23 di “Egoriferiti”, l’unico videopodcast del Sud Italia, disponibile su YouTube e Spotify, tutti i giovedì dalle 21.

“Egoriferiti” è la conversazione tra un ospite e le sue due coscienze – rappresentate dal regista Giuseppe Cardinale e dal giornalista Vassily Sortino – alla ricerca del punto più sincero e allo stesso tempo debole del proprio essere.

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YOUTUBE: https://www.youtube.com/watch?v=DECt6AuzOVY

SPOTIFY: https://open.spotify.com/episode/2uUmGkKX6TqI3bIWLWVEiy?si=38bd564a8ac4434d

Nel corso dell’intervista, che questa volta si è svolta in più luoghi, Vassallo ha avuto la libertà di “svuotare il sacco” di tutti i suoi dubbi intorno a quel 23 maggio 1992, dove è diventato protagonista per caso, accusando il funzionario di polizia Arnaldo La Barbera, deceduto nel 2002, di avere contribuito ai depistaggi sulle indagini. «Mi sono chiesto anche perché – ha detto Vassallo al podcast – non è mai stata perquisita la casa e il terreno del mio vicino, il mafioso Giovanni Battaglia, che è stata la postazione utilizzata dagli stragisti presenti non solo il 23 maggio, ma anche luogo di pianificazione dell’attentato nelle settimane precedenti».

Non è tutto. Nel corso dell’intervista Vassallo mostrerà la macchina fotografica con cui aveva fotografato i primi momenti seguiti alla Strage di Capaci. Un oggetto dal valore inestimabile che era stato venduto e che è stato recuperato grazie all’aiuto di un amico.


Luogo: Pablo bio e vinili, vis Rutelli, 11, PALERMO, PALERMO, SICILIA

Redazione Fast News