«Che posso dire, io, da Lampedusa? Posso dire che quantomeno salvarli è doveroso. Quando chiedo di non lasciare sola Lampedusa, chiedo in realtà di non abbandonare sole queste persone a un destino assurdo. Chiedo di cominciare a pensare a un sistema di accoglienza reale e non fittizio non solo a Lampedusa, ma in tutta Italia. Chiedo di cominciare a capire che c’è posto e spazio e che abbiamo bisogno dei migranti. […] La politica, soprattutto italiana, ha bisogno di una grande rivoluzione etica: non si ruba, non si spreca il denaro pubblico. Non si calpesta la Costituzione. Non si calpestano le leggi e non si calpestano i diritti umani. Non è gridando all’invasione e ignorando i diritti umani che si devono chiedere i voti. […] Ebbene, la grande maggioranza delle persone che passano da Lampedusa ha poi avuto il riconoscimento dello status di rifugiato politico o una protezione umanitaria. E, allora, la domanda che pongo è: perché in un Paese come l’Italia e in Europa il diritto di asilo deve essere chiesto a nuoto? Perché bisogna lasciare che madri con i bambini in braccio si imbarchino per il Mediterraneo? Perché bisogna occuparsi solo dei sopravvissuti che arrivano qui? Non è un crimine aspettare che i migranti siano decimati dal mare? Comunque i profughi partono e arrivano, non hanno un’altra possibilità. »
(Giusi Nicolini, 13 luglio 2013)
L’autrice – Nonostante la giovane età, Marta Bellingreri ha accumulato moltissime esperienze nel campo dell’immigrazione e dell’intercultura, e ha una passione speciale per l’Africa e il Medioriente. Si è laureata a L’Orientale di Napoli con una tesi sperimentale sull’associazionismo femminile della rivoluzione in Tunisia: lì vive e lavora dal 2012, ma spesso pubblica in testate italiane e blog le storie e reportage che scrive. Marta ha vissuto anche in Siria, Libano, Egitto, Palestina, Giordania e ha lavorato come mediatrice culturale con minori migranti a Lampedusa e a Roma. Nella sua città d’origine, Palermo, ha fondato l’associazione Diaria per l’insegnamento della lingua italiana a migranti.
Giusi Nicolini
Storica esponente di Legambiente, dal maggio 2012 è sindaco di Lampedusa e Linosa. Nel 2013, in rappresentanza della popolazione di Lampedusa, ha ricevuto il Premio internazionale Marisa Giorgetti – sezione diritti umani per avere «fatto in concreto quello che le istituzioni italiane e comunitarie non hanno saputo e voluto fare, aprendo così ponti e strade mentre altri creavano muri e barriere a difesa della fortezza Europa».
da: edizioni GruppoAbele