Mercoledì 13 marzo alle ore 16 presso la Sala Magna di Palazzo Steri il Rettore dell’Università degli Studi di Palermo Massimo Midiri ha conferito a Mimmo Cuticchio, erede della tradizione dei cuntisti siciliani, attore e regista teatrale, la laurea magistrale in “Italianistica”.
Per il grande maestro si tratta della seconda laurea ad honorem dopo quella ricevuta qualche anno fa in “Teatro, musica e danza” dall’Università degli Studi Roma Tre, un riconoscimento importante a uno dei protagonisti indiscussi della tradizione teatrale dell’Opera dei Pupi e del cunto.
Cuticchio, il maestro che ha salvato il Teatro dei Pupi
“La laurea honoris causa viene attribuita a personalità che si sono distinte nel mondo della cultura e della ricerca. E nel caso di Cuticchio, abbiamo due elementi fondamentali: innanzitutto il mantenimento culturale del Teatro dei pupi, ma anche la narrazione, il mantenimento del ‘cuntu’ siciliano che fa parte della nostra tradizione e che rappresenta evidentemente un elemento di grande importanza” – ha commentato il Rettore dell’Ateneo di Palermo.
E poi, spiegando le motivazioni che hanno spinto l’Ateneo a conferire il prestigioso riconoscimento al protagonista e divulgatore dell’Opera dei Pupi, ha aggiunto: “Cuticchio non solo ha riscoperto e mantenuto le origini della nostra cultura siciliana ma le ha trasformate in una rappresentazione dei pupi che, non solo diverte i bambini, ma che in realtà fa raccontare ai pupi vicende che andrebbero altrimenti perse. Per questo noi abbiamo voluto con questa laurea dare una testimonianza di grande attenzione a una espressione culturale che qui in Sicilia è di grandissimo impatto e poi riconoscere all’uomo la capacità di avere creato, con la sua famiglia, una manifestazione di grandissimo interesse che deve essere di esempio per i più giovani”.
Mimmo Cuticchio nasce il 31 marzo 1948 a Gela, dove il padre Giacomo, puparo ‘camminante’ (girovago) si trasferisce. La sua storia personale è caratterizzata da esperienze e incontri significativi come quello con Salvo Licata, che lo accompagnerà e supporterà nella ricerca di una interpretazione ‘contemporanea’ dell’Opera dei Pupi e di un suo sdoganamento verso un pubblico colto e nazionale.
Mimmo Cuticchio che per l’occasione ha tenuto una lectio magistralis ha così accolto il conferimento della laurea honoris causa: “Un riconoscimento è sempre qualcosa di importante, perché ti rendi conto che qualcuno ti ha pensato. Perché dopo quasi 76 anni di teatro, di girare la Sicilia, l’Italia e il mondo, i riconoscimenti ti arrivano da tutte le parti, soprattutto verbali, il pubblico stesso che ti incoraggia a continuare. Quella che sembra una tradizione ferma nel tempo, in realtà è una tradizione in viaggio, per questo ho voluto dare questo titolo alla mia lectio magistralis (Tradizione in viaggio). Perché io non credo a una tradizione ferma, quelli sono i siti archeologici. Nel mio caso se i pupi rimangano appesi non è più un teatro vivo”.
Cuticchio ha poi raccontato un simpatico aneddoto che lo lega a Papa Francesco: “Qualche anno fa sono andato a trovarlo a Roma perché dovevo andare a Roncisvalle e il Papa in vaticano mi disse ‘so che sei impegnato anche tu per la pace e che avete fatto lo spettacolo su San Francesco’. E chiese cosa volessi fermare. Così risposi ‘Io non posso fermare niente, ma posso dire pace, amicizia e condividere questo messaggio”.
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