Il laureato più giovane d’Italia è siciliano: si chiama Mike Giuseppe Romeo, ha 20 anni ed è originario di Piedimonte Etneo, provincia di Catania. Dopo aver concluso le elementari nella sua cittadina, dalla prima media fino al primo anno del liceo scientifico ha studiato a Francoforte, poi ha frequentato le superiori in Spagna, a Barcellona, quindi a 17 anni è partito per Milano.
Ha frequentato il corso di laurea in Economia Aziendale e Management, il cosiddetto Cleam, terminando il ciclo della triennale a soli vent’anni. A ottobre del 2023 ha così conquistato il primato del più giovane laureato del nostro Paese. Il padre è un professionista nell’ambito del poker e il fatto che esercitasse online, gli ha permesso di viaggiare, incontrando diverse realtà. Nel gennaio del 2023 Mike si è sottoposto a un’operazione al cuore, che ha avuto un impatto molto significativo su di lui.
“Ho viaggiato tanto, ho vissuto un paio d’anni in Germania, poi a Barcellona e 6 mesi a Sidney, in Australia, vincitore di una borsa di studio, e parlo 4 lingue. In questi tre anni alla Bocconi ho fatto anche volontariato in Africa, collaborando alla costruzione di un villaggio. Dall’Africa sono tornato molto arricchito. I bambini poveri che ho incontrato mi hanno trasmesso la gioia di vivere e il sorriso, proprio loro che vivendo di stenti non avrebbero avuto motivo di essere felici. Quei i bambini sono stati la mia forza”, ha detto al Gazzettinonline.
“Il mio sogno è quello di fondare una scuola innovativa, dove si fanno anche lezioni di futuro”, ha spiegato Mike Romeo al quotidiano La Sicilia. Ha anche aggiunto: “Forse con un po’ di presunzione, il mio obiettivo ultimo, quello per cui vorrei esser ricordato un giorno, è un radicale cambiamento del sistema educativo italiano. Penso ci sia un gap enorme fra le competenze che la scuola ci insegna in questo momento e le competenze che effettivamente servono per navigare il mondo di domani. Oltre che fare storia, dovremmo fare lezioni di futuro. Oltre che studiare i longobardi, dovremmo saperne di di intelligenza artificiale, di cybersecurity. Ci vuole un cambio di paradigma“.
Al quotidiano ha anche spiegato che ha scelto una specializzazione che verte su startup e innovazione. Adesso sta lavorando a due startup e deve decidere quale lanciare: “Nei prossimi otto anni voglio lanciare e costruire un’azienda. Maturato questo progetto imprenditoriale, tornerò a studiare. Lo step successivo sarà quel master in educazione ed imprenditoria, in America, per poi avere la possibilità di entrare nel sistema scolastico e raggiungere il mio obiettivo ultimo”.
“Queste due anime, lo startupper e l’educatore, potrebbero sembrare molto lontane. Invece, confluiscono nel mio obiettivo di cambiare il sistema scolastico, soprattutto in quelli che sono gli ultimi anni delle scuole superiori e quelli universitari fondamentali nella definizione del proprio futuro lavorativo”, ha anche detto Mike. “Io credo che prima di diventare un allenatore devo essere un giocatore. Quindi, prima, devo esser capace di portare innovazione in un dato settore e, solo dopo, avrò le basi per poter insegnare ai giovani come avere un impatto sul mondo, unendo le competenze psicologiche ed educative”.
“(…) mi rendo conto che qualcuno potrebbe considerarmi anche megalomane. Sicuramente nel portare avanti il mio progetto incontrerò mille problemi. Potrei rischiare di ricominciare a studiare a cinquant’anni. Però questa è la visione che ho della mia vita. E se un giorno, cercando su Wikipedia “Mike Giuseppe Romeo” si leggerà: “inventore del metodo pedagogico Romeo”, allora, potrò dirmi realizzato. Aggiungo che grazie al finanziamento della start-up potrei anche pagarmi il costosissimo master americano e questo sarebbe l’unico modo per farlo, dato che di comune accordo con i miei genitori abbiamo deciso che non continuassero a mantenermi“.
Foto: Gazzettinoline.it