Insaponare, sciacquare, eventualmente ripetere l'operazione: per lavarsi le mani si segue, più o meno, sempre la stessa serie di movimenti, eppure la pratica condotta in questo modo potrebbe non essere davvero quella giusta. In uno studio pubblicato di recente dalla rivista scientifica Infection Control & Hospital Epidemiology, gli scienziati hanno messo a confronto questo metodo di lavaggio con quello promosso dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. In particolare, lo studio si è focalizzato sull'uso di disinfettanti in ambienti in cui l'igiene è fondamentale.
Il metodo per lavare le mani "classico" prevede tre fasi: applicazione del sapone o del disinfettante sul palmo; sfregamento tra i palmi; sfregamento su tutta la superficie fino all'asciugatura. Il metodo dell'Oms, invece, prevede più passaggi intermedi, come ad esempio incrociare le dita tra di loro, sia sui palmi che sui dorsi delle mani, infilare il pollice nel pugno dell’altra mano e ancora muovere una mano in un gesto circolare sull’altra. La pulizia delle mani è uno dei gesti più importanti che si possano fare per prevenire le infezioni associata all'assistenza sanitaria, ma anche per qualsiasi altro genere di infezione. Il metodo dell'Oms, di fatto, richiede soltanto 42 secondi in più, ma è indubbiamente più efficace.