Le ultime vicende legate al “futuro” di Totò Riina hanno dato vita a un acceso dibattito. Ieri sera Luca Cianferoni, legale del “Capo dei Capi”, è intervenuto in diretta alla trasmissione “L’aria che tira“, parlando delle sue condizioni: «Riina è sottoposto al 41 bis ma non è in carcere. Non ci può stare in carcere perché il carcere non può tenere un detenuto come Riina. Riina sta terminando i suoi giorni ed è curato dai medici. Mi viene da dire che sono certo che una struttura più adeguata gli allungherebbe di un po’ la vita. Noi avvocati abbiamo questa caratteristica, di essere antipatici finché non si ha bisogno di loro».
«Il signor Riina ha più di una patologia, che vengono trattate sia chirurgicamente che farmacologicamente – ha aggiunto – . Io non voglio impietosire da anni. Sta male da anni. Le vittime non le riporta in vita nessuna galera. Uno Stato non ha bisogno di far morire in carcere un povero anziano. Il problema di questo Stato sa qual è? È che se ha bisogno di accanirsi così su un anziano malato ha problemi di crescita».
Cianferoni ha fatto appello al diritto alla salute: «Abbiamo ricevuto un monito inequivoco della Corte Europea: uno Stato che si accanisce su anziano malato ha problema di democrazia. Riina è sottoposto a 41bis dal 15 gennaio 1993 riteniamo che una struttura adeguata gli allungherebbe di un po’ la vita. Ma al momento non è in carcere. Non è comunque in un albergo a cinque stelle».