Sono due figure “mitiche”, sono la principale essenza del carnevale termitano; parliamo di u Nannu ca Nanna, le tradizionali maschere di Termini Imerese. Costruite sul finire dell’ottocento arricchiscono una manifestazione che nella cittadina del palermitano ha origini ultrasecolari. I due “cimeli” sono di proprietà della famiglia La Rocca che ogni anno, come da tradizione, le mette a disposizione per la festa che ruota intorno a queste due magiche e per certi versi misteriose figure. Nelle scuole tra i bambini, nei tanti balli in maschera, durante i corsi mascherati, ne combinano veramente di tutti i colori. Vestono abiti eleganti, avendo frequentato i salotti bene della città; ma le loro origini sono popolari, e lo si nota dai loro atteggiamenti e dalla loro irriverente mimica. Il nannu rappresenta il carnevale e solo lui muore al rogo alla fine della festa; a nanna, ovvero la quaresima, continuerà a vivere. Ma prima di morire il nannu ne canta quattro a chi gli capita a tiro dettando le sue ultime volontà alla ineffabile figura del Notaro Menzapinna che proprio in questo momento fa la sua fugace se pur essenziale apparizione.
Le Maschere Siciliane “U Nannu ca Nanna” Di Nando Cimino
13 Feb 2019
Articolo Precedente
Attenti al vento in Sicilia: ecco le aree colpite dal maltempo
Articolo Successivo