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Le Vie dei Tesori, cento luoghi tra inediti ed esperienze di gusto

Un folto gruppo di 50 esperienze tra cielo e mare, visite guidate  da esperti e 90 passeggiate d’autore, un cartellone di spettacoli, mostre e visite teatralizzate. Degustazioni tra i monumenti, un bellissimo programma KIDS. 400 ragazzi coinvolti e 150 volontari: tutto questo e molto altro ancora sarà il nuovo programma de  Le Vie dei Tesori a Palermo da venerdì 6 ottobre per cinque weekend.

Il ritorno de Le Vie dei Tesori

Le Vie dei Tesori è uno dei più grandi e partecipati festival italiani di scoperta del patrimonio, dove questo termine non si ferma a luoghi e monumenti, ma pesca in ogni realtà fattiva della comunità. “Le Vie dei Tesori è un nuovo linguaggio e una nuova ottica, è un grande bozzolo, materno, nella sua attenzione e sensibilità che incuba la nuova vita dei luoghi, che non resteranno mai gli stessi – spiega l’assessore comunale alla Rigenerazione urbana Maurizio Carta, intervenuto alla presentazione a cui era presente anche il sovrintendente Marco Betta.

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Da venerdì 6 ottobre (e per cinque weekend fino al 5 novembre) il ritorno nella città che ha visto nascere il festival nell’ormai lontano 2006, nel cuore dell’Università. “Conosco Vie dei Tesori da semplice fruitore – spiega Michelangelo Gruttadauria, che guida il SiMuA – Il Sistema museale d’Ateneo ci ha creduto sin dall’inizio e continuerà a sostenere il festival con le collezioni e i luoghi che durante questi cinque weekend diventano tesori da scoprire”

Altre sei città aprono le porte

Entrare nelle sconosciute Grotte dei Giganti dove si nascondevano i palermitani sotto i bombardamenti del ’43, o avvicinare San Ciro che, solitaria e misteriosa, chiunque ha visto imboccando l’autostrada.  Ma anche ritornare dopo tempo nella necropoli punica o nella ex Manifattura tabacchi, scoprire le tombe degli Inquisitori nella cappella spagnola della Gancia; volare in almeno quattro modi diversi (Piper, aliante, parapendio e drone) entrare nel carcere monumentale dell’Ucciardone o nella Questura che si riempirà di bambini, nel giardino d’arte in omaggio ai caduti di mafia; incuriosirsi per gli innumerevoli aneddoti di uno storico appassionato, passare di chiesa in cappella, da un’azienda di frutti tropicali ad una visita teatralizzata. E nella vicina Carini, trovare un circuito di organi monumentali.

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Alcuni inediti: a Carini non solo il castello

“E da sabato 7 a domenica 22 ottobre, ecco anche Carini unirsi al percorso, per il terzo anno di seguito. “Siamo orgogliosi di aprire i tanti monumenti di Carini, in parte ancora non conosciuti nemmeno dai residenti  – dichiara il sindaco di Carini Giovì Monteleone – Troppo spesso Carini viene identificata solo con il Castello ma in realtà i siti culturali presenti nel territorio sono molti di più”.

La diciottesima edizione della manifestazione

Un museo diffuso che apre, anima oltre 200 tesori – tra luoghi ed esperienze, eventi e teatralizzazioni, visite guidate e mostre – di tutte le istituzioni, enti, associazioni senza bandiere o titolarità. “Torna per il diciassettesimo anno questa nostra “festa”, che è la festa dell’intera città – dice Laura Anello, presidente della Fondazione Le Vie dei Tesori – Cinque fine settimana intensissimi con centinaia di luoghi aperti e diversi inediti. Una manifestazione per riappropriarsi della bellezza”.

Dopo la terza edizione di Borghi dei Tesori, in 37 piccole realtà siciliane, la prima tranche di dieci città è partita, ha già superato le 27 mila presenze e si prepara al terzo e ultimo weekend. Bagheria, Termini Imerese e la new entry Corleone, abbracciano Palermo; poi le tre città della costa occidentale, Trapani, Marsala e Mazara, oltre alla piccola Alcamo. Nel cuore della Sicilia, Enna e Caltanissetta, e all’altro estremo, Messina. Al fianco di Palermo e Catania, e per tre weekend dal 7 al 22 ottobre, ecco Ragusa e Scicli, Noto, Sciacca e Carini.  Un progetto che si anima della narrazione collettiva, della voglia di riappropriazione dei cittadini, della partecipazione di centinaia di giovani: quest’anno sono 400 i ragazzi e 150 i volontari che si uniscono alla squadra rodata di organizzatori, narratori, giornalisti.  “E’ un’esperienza straordinaria per i ragazzi – dice Marcello Li Vigni, dell’Ufficio scolastico regionale – che imparano ad amare e valorizzare il territorio; e che spesso incide sulle loro scelte future”.

450 tesori visitabili

Oltre 450 tesori visitabili in oltre due mesi di festival, con il sistema digitale e smart che è ormai diventato un marchio di fabbrica. Palazzi nobiliari, terrazze segrete, monasteri, chiese e cripte, giardini, musei scientifici: luoghi in gran parte di solito chiusi o non raccontati. Il festival propone ai cittadini un’alleanza nel segno della cultura, della conoscenza, della riappropriazione degli spazi. E di contro, offre ai turisti la possibilità di visitare città aperte, raccontate, dense di nuove prospettive, di nuovi spunti di dialogo, di nuove forme di accoglienza. Un impegno civile, prima ancora che culturale.

La ricaduta economica de Le Vie dei Tesori

Le Vie di Tesori ogni anno generano una ricaduta economica, in termini di indotto turistico, nelle città che attraversano: come certifica l’Otie, Osservatorio turistico delle economie delle Isole. Complessivamente l’anno scorso la Sicilia ha avuto un indotto economico di oltre 6 milioni di euro: la sola Palermo ha accolto oltre 166 mila visitatori, numeri che hanno generato una ricaduta economica di oltre 4 milioni e 300 mila euro.

Terre dei Tesori, progetto satellite della manifestazione

Quest’anno riaccoglie il progetto satellite Terre dei Tesori: aprono cantine, vigneti, frantoi, caseifici, vivai, in collaborazione con l’Assessorato regionale all’Agricoltura. Agricoltori giovani ed evoluti veramente 10 e lode, trenta aziende visitabili all’interno del festival. E da Palermo è prevista anche una rete di pullman AutoService per raggiungere le altre città in maniera comoda e senza stress, secondo il calendario disponibile sul sito appena rinnovato www.leviedeitesori.com, già colmo di notizie, curiosità, schede per ciascuna città, vero motore dell’intero festival, da consultare anche in maniera smart tramite la app gratuita.

I luoghi inediti

I luoghi visitabili di questa nuova edizione delle Vie dei Tesori lambiscono quota 100. Sarà un’ubriacatura di siti, ville liberty, grotte, chiese, fabbriche, necropoli, luoghi della legalità, in un programma enorme preparato dallo staff del festival, e curato da Carlotta Butticè. Impossibile citarli tutti, ecco gli inediti o comunque siti che ritornano dopo qualche anno. Per la prima volta si entrerà nelle grotte dei giganti di san Ciro o Maredolce citate dal Fazello, dove furono ritrovate le ossa fossili di elefanti e ippopotami oggi al Museo Gemmellaro; e poco lontano, la chiesetta di San Ciro, abbandonata e restaurata più volte, immortalata da Houël nel suo Voyage pittoresque. Si entrerà a Palazzo Sclafani, coetaneo dello Steri; nell’enorme Palazzo Ex Ministeri, dove è ancora in corso un importante restauro e si ritornerà dopo un anno anche nei sontuosi saloni di Villa Niscemi. Riapre le porte la Manifattura Tabacchi (anni fa fecero spontaneamente da guida gli ex operai), si visita dopo tempo l’enorme necropoli punica che dai Danisinni arriva a corso Tukory. Saranno aperti alle visite per la prima volta in assoluto la sede della LUMSA, ex monastero delle Carmelitane in stile neogotico, e si potrà gettare uno sguardo al cantieri dell’ex Stazione Lolli; e l’IRFIS, dove si racconterà la storia economica delle piccole imprese e industrie siciliane tra documenti e arredi d’epoca. Aperte in tutto una trentina tra chiese e oratori, ma sarà sicuramente una sorpresa lo splendido e sontuoso Carminello della fine del ‘500, sede della Compagnia della Madonna del Carmine, oggi gestito dalla confraternita di Maria SS. del Rosario al Carminello, è un trionfo di stucchi dei Serpotta (visto che ci lavorò gran parte della famiglia). La chiesa di Santa Teresa alla Kalsa con l’altare tappezzato interamente di lapislazzuli, ametiste, agate. E, praticamente di fronte, Santa Maria della Pietà, chiesa del convento delle Domenicane, sede della Veneranda Confraternita di Santa Rosalia dei Sacchi e dei Pellegrini,nata nel 1635, che raccoglieva varberi e scarpari (barbieri e calzolai). Nella chiesetta di Sant’Onofrio al Papireto si venera il santo che fa ritrovare cose e persone; alla chiesa della Mazza vi mostreranno le due pale d’altare di Adrian Ghenie, profondamente e violentemente contemporanee. Nella cappella della Guadalupe, alla chiesa della Gancia, sono sepolti i famosi inquisitori spagnoli, tra cui quello ucciso da Fra’ Diego La Matina, secondo il racconto di Sciascia. E ancora, il Boccone del Povero nel convento medievale di San Marco, il sogno di padre Giacomo Cusmano; il tempio razionalista della Casa del Mutilato, oggi sede della sezione penale del Giudice di Pace. E infine, a Villa Magnisi c’è un giardino di piante officinali; e sul tracciato di una Ruga cinquecentesca, sorge palazzo Oneto di San Lorenzo, che divenne famoso nel 1860 perché il suo proprietario, fervente patriota, lo mise a disposizione delle truppe garibaldine come ospedale militare. Vi arrivò il colonnello ungherese Lajos Tukory, braccio destro di Garibaldi, ferito ad un ginocchio nello scontro a ponte dell’Ammiraglio. Fu necessario amputare la gamba ma questo non impedì la morte di Tukory per la cancrena.

I Luoghi della Legalità

I luoghi della legalità: apre le porte il giardino di Palazzo Jung, destinato a divenire la collezione d’arte en plein air del Museo del Presente. Si visitano anche quest’anno il carcere Ucciardone, la Questura, la sede monumentale della Prefettura, il Giardino della Concordia, la Camera dello Scirocco (confiscata alla mafia e recuperata) e la Casa di Padre Puglisi, il Museo della Sicilianità di Villa Adriana con una forte valenza antimafia.

Le esperienze

Di terra, di mare, di cielo; i luoghi della legalità, della storia; il racconto affidato agli storici e ai narratori; i laboratori degli artigiani. E’ proprio il concetto di “esperienza” ad essere smontato in tanti rivoli affascinanti.  Si parte da due luoghi iconici della città, l’Ucciardone, la fortezza degli anni bui, oggi centro di diversi programma di rieducazione; e Porta Nuova, che un vicerè trasformò in alcova e che ospitò Garibaldi; poi la Palazzina dei Quattro Pizzi di Vincenzo Florio che tanto piacque allo Zar; il sontuoso palazzo Francavilla affacciato sul Teatro Massimo (di cui si visiterà il palcoscenico scoprendo tutto ciò che avviene dietro le quinte); i L’esperienza di volo che è un must del festival, si fa in quattro: dall’aeroporto di Boccadifalco (che si potrà visitare con due diversi percorsi, compresi i bunker e la torre di controllo), agli abituali voli in Piper si aggiungono il volo su parapendio e su motoaliante, sempre in tandem con l’istruttore; e un focus sui droni, scoprendo che non sono soltanto usati per controllare il territorio. Dal cielo al mare: ecco il waterfront visto dalla famosa Lisca Bianca, e i tour in barca tra grotte e ninfei. Se poi si vuole andare ancora più giù, a Palazzo Santamarina c’è un bunker trasformato in Spa; e saranno sold out (come al solito) in un soffio i percorsi nei qanat arabi.

Andar per musei-gioiello: ecco le Stanze al Genio con la collezione da 5000 formelle di ceramica; la collezione di abiti di Raffaello Piraino; persino il Museo del Risorgimento, chiuso da troppo tempo, con una visita esclusiva del suo direttore Salvatore Savoia, che sarà anche la “voce” narrativa del Castello a Mare, a fianco dell’archeologa Elena Pizzino. A proposito di visite, Palazzo Abatellis propone un itinerario importante dedicato a Santa Rosalia. E come non affidarsi a guide appassionate: Pierfrancesco Palazzotto per il Museo Diocesano, Caterina Greco per il Salinas, che verrà “rivoltato” alla ricerca dei suoi dei e dee; e – ovviamente nell’ultimo weekend per le feste dei Morti – il “mummiologo” Dario Piombino Mascali guiderà alla cripta dei Cappuccini. Infine, tre laboratori per “mettere le mani in pasta”: con il decano dei ceramisti, Nino Parrucca; con la scuola di artigiani-artisti del vetro guidati da Calogero Zuppardo; negli atelier di cucito della Sartoria Sociale per scoprire come il riciclo può divenire etico, e a Isola delle Femmine con i Colori del Sole a imparare l’arte della serigrafia su tessuto.

I luoghi del gusto 2023

I frutti tropicali nell’oasi di Donna Alba

Coltivare avocado o litchi a due passi dal centro della città. Si può? lo fa Donna Alba che si riallaccia ai luoghi dove all’inizio del ventesimo secolo si coltivavano agrumi, nespole e noci. Sfruttando metodi di coltivazione moderni e puntando ad estendere le colture tropicali a km0, da tre anni nel cuore di Palermo è nata un’ attività agricola a conduzione familiare: mango, papaya, avocado, litchi, frutto del drago, banane: colori e profumi che sanno di terre lontane, ma che sono prodotti a due passi da casa. Una vera oasi di bellezza, un piccolo luogo a due passi dal centro dove si entra in un giardino profumato. Alla fine della visita si potranno assaggiare alcuni frutti.

Luogo: Via Buonpensiero, 32 ( fino alla fine della strada sulla destra)

Giorni e orari: VEN./DOM. h. 16.30

Durata:.60 min.

Contributo: 8 euro

Non accessibile ai disabili

Il caffè patrimonio dell’umanità
Il giardino, la fabbrica, il Museo. Un lungo viaggio nel caffè

Morettino apre le porte per un’immersione nella storia e nella cultura del caffè. La visita è condotta da Arturo Morettino in persona che guiderà alla scoperta della Fabbrica museale del caffè. Si parte dai giardini, dello storico opificio, con la piantagione didattica del caffè, per poi entrare all’interno della torrefazione scoprendo lo stabilimento produttivo e seguendo il racconto di tutte le fasi di lavorazione e tostatura del prodotto. Si giunge infine al primo esempio di Museo del caffè in Italia che comprende oltre mille strumenti per la lavorazione del caffè, dal 1600 ai giorni nostri. Prevista anche una degustazione.

Luogo di raduno: Via Enzo Biagi, 3/5

Giorni e orari: SAB. h. 10 e 16, DOM. h. 16, (CHIUSO 21 e 22 OTT.)

Durata: 2h. 30 min.

Contributo: 8 euro

Non accessibile ai disabili

Cuoche Combattenti, se la cucina sconfigge gli abusi

Se la cucina sconfigge gli abusi

“Nessuno deve dirti come fare le cose”, “Tu vali e sei libera sempre”, “Sei la persona più importante della tua vita”, “Meriti un amore felice”. Sono le parole stampate sulle etichette tonde dei barattoli di conserve di Cuoche combattenti. Dietro al progetto e al marchio (un mattarello impugnato da una mano femminile) c’è Nicoletta Cosentino, insignita l’anno scorso dell’onorificenza al merito della Repubblica dal presidente Mattarella. Da donna vittima di abusi è diventata un’imprenditrice, grazie al percorso intrapreso al Centro antiviolenza Le Onde di Palermo, e un esempio per tante altre donne. Una storia di coraggio e di speranza che a se è bellissimo ascoltare incontrandola, come sono indimenticabili i suoi assaggi che verranno offerti tra una chiacchiera e l’altra

Luogo: Boccone del Povero, Piazzetta S.Marco

Giorni e orari: SAB. 7, 14, 28 h. 17

Durata: 40 min.

Contributo: 8 euro

Non accessibile ai disabili

Luppoli e fermenti: la birra dei monaci a San Martino delle Scale
L’abbazia, il monastero e una degustazione speciale

Un’antica tradizione vuole l’abbazia fondata da papa Gregorio Magno nel 604 e distrutta dai Saraceni nel IX secolo. Di certo esistono documenti che l’attestano alla prima metà del XIV secolo. In questo luogo adagiato nella vallata tra Monte Cuccio e Monte Caputo, che comprende sia la Basilica che il monastero benedettino, una comunità vive operosamente, tra funzioni religiose, l’importante biblioteca e l’orto. La visita nel silenzio dei chiostri, è un’esperienza da non perdere, soprattutto se è seguita da una golosa degustazione delle birra prodotta nell’abbazia: un mezzo bicchiere di “Blond Ale” con un assaggio di formaggio; oppure un mezzo bicchiere di “Monastic Beer” con una fetta di cassata siciliana.

Luogo di raduno: Piazza Platani, 11 San Martino delle Scale

Giorni e orari: SAB. 7, 14, 28 h.10 e 16, SAB. 21, DOM. 15, 29 OTT. e 5 NOV. h. 10 e 17, DOM. 22 OTT h. 16, SAB. 4 NOV. h. 10

Durata: 120 min.

Contributo: 16 euro

Non accessibile ai disabili

Palazzo Asmundo e aperitivo con vista
Alabarde, armi, maioliche del XVIII secolo, ceramiche dell’800, cartoline e stampe, perfino carrozze. Le collezioni di palazzo Asmundo sono diverse, tutte mostrano il gusto della nobiltà palermitana per personali wunderkammer. C’è questo e molto di più nella splendida residenza di Palazzo Asmundo, dal cui balcone sembra di toccare la Cattedrale: qui una sola sera a settimana si potrà anche gustare un fresco aperitivo, non c’è nulla di più romantico di questa vista. Stucchi e affreschi del 700 accolgono i visitatori e anche qui hanno molto da raccontare. Il marchese di Sessa, Giuseppe Asmundo, volle realizzare la sua abitazione proprio sul Cassaro, su un precedente edificio appartenuto alla famiglia Joppolo dei principi di Sant’Elia. Tra i tanti ospiti illustri, il palazzo accolse Maria Cristina, figlia di Ferdinando III.

Luogo di raduno: via Pietro Novelli, 3

Giorni e orari: DOM. h. 12

Durata: 60 min.

Contributo: 15 euro

Accessibile ai disabili

Cantine Duca di Salaparuta
Nella bottaia e nella straordinaria enoteca a Casteldaccia

Sono tra le realtà storiche siciliane nel campo vitivinicolo: la visita alle cantine Duca di Salaparuta affacciate sul mare, sarà un’esperienza coinvolgente e suggestiva. Negli ambienti di ultima generazione si racconta una storia iniziata nel 1824, fatta di passione per le sfide e di attenzione per la natura e il territorio. Nessuno può dire di aver conosciuto davvero la Sicilia se non si è mai perso tra i seducenti profumi dei vini che maturano in bottaia, nell’innovativa sala di degustazione o nell’inaspettata enoteca: un tour in cui il rigore moderno dell’architettura si coniuga ad una tradizione centenaria della cantina.

Luogo di raduno: Via Nazionale S.S. 113 27, 90014 CASTELDACCIA (PA)

Giorni e orari: DOM. h. 10.30 e 11.30( CHIUSO IL 15 OTT.)

Durata: 90 min.

Contributo: 10 euro

Accessibile ai disabili

Come un ospite d’onore a Villa Malfitano Whitaker
La villa e la degustazione di Marsala

Lilian Moneypenny era la confidente di Tina Scalia, moglie di Joseph Isaac Spadafora Whitaker, per tutti Pip, archeologo e ornitologo. La sua stanza è una delle sorprese della visita a Villa Malfitano Whitaker: da qui si passa alla camera di Tina Scalia e, attraverso una porta celata nell’armadio, alla stanza di Pip, piccola e austera. Al primo piano è anche esposto il ritratto dell’amatissimo Tuffy-Too il cagnolino di casa che è sepolto in giardino: il dipinto è firmato da Eleonora Ragusa, la bella e triste O’Tama Kiyohara. La visita, che comprende il piano terra e il primo piano, si chiuderà con una degustazione di due etichette storiche del Marsala Florio delle Cantine Duca di Salaparuta.

Luoghi: Via Dante, 167

Giorni e orari: DOM. 15, 22 OTT. e 5 NOV. h. 17-19

Durata: 90 min.

Contributo: 16 euro

Accessibile ai disabili

Winelovers all’Orto Botanico
Degustazioni guidate e masterclass

Tre giorni per scoprire (o riscoprire) le cantine siciliane, perdersi tra i sentori, degustare nuove promesse del vino, ritrovare bottiglie che sono vere certezze. Il festival dei winelovers o anche dei semplici appassionati Wine Sicily quest’anno avrà come sede l’Orto Botanico. I visitatori del festival potranno partecipare alle degustazioni guidate dei vini di due tra le migliori cantine siciliane: la prima sarà una vera experience, una masterclass di Cantine Pellegrino dedicata all’educazione ed approccio al vino degustando le 5 referenze proposte dall’azienda. La seconda, un’experience Principi di Spadafora in cui si degusteranno vini biologici e si scopriranno le ultime novità costruite per i primi 30 anni dell’azienda vitivinicola.

Luoghi: Via Lincoln, 2

Giorni e orari: SAB. 21 e DOM. 22 OTT. h. 18.30

Durata: 45 min.

Contributo: 35 euro

Accessibile ai disabili

Mostre e visite teatralizzate

Due le mostre inserite nel programma del festival: la grande esposizione immersiva su Banksy, in esclusiva per la Sicilia, che trasformerà  Palazzo Trinacria, sede della Fondazione Pietro Barbaro, in uno spazio multimediale per scoprire il mondo dell’artista più controverso e sovversivo del momento. Inside Banksy Unauthorized Exhibition sarà un racconto di immagini, suoni e musiche, che per 35 minuti, catapulteranno nei vicoli underground di Bristol. E il lavoro che il sivigliano Miki Leal sta conducendo all’Istituto Cervantes, nel cuore della Vucciria, seguendo le suggestioni del viaggio di Goethe in Italia, e l’inventiva eclettica di Carlo Mollino.

Foto Salvo Puccio

Non teatro ma visite teatralizzate, immersioni narrative suggerite dai luoghi: a partire dai cult del festival: Stefania Blandeburgo ritornerà nella Cripta delle Repentite per trasformarsi nell’ultima cortigiana amata dal vicerè; poi al rifugio antiaereo sotto la biblioteca regionale negli stracci neri di Margheritina, la vedova del poeta Peppe Schiera; e a Villa Pottino per l’ironica e sulfurea zia Mimmi. A Palazzo Villafranca un cunto farà rivivere le nobildonne della dimora, Oria Maria Amelia “Sonia” Ortúzar Ovalle de Olivares e la figlia, la ribelle Topazia, moglie di Fosco Maraini e madre di Dacia, colei che fece rinascere la cantina Duca di Salaparuta. Da un’idea di Italia Messina, testo di Francesca Picciurro che lo reciterà con Laura Longo e Marzia Cillari. La stessa Picciurro interpreterà i versi civili e di denuncia di Roberto Trapani della Petina al Giardino della Concordia. A Villa del Pigno le visite si chiuderanno con recital classici di piano, uno diverso per ciascun weekend; al Museo delle Marionette, cinque diversi capitoli della Chanson, ma anche un Pinocchio molto molto monello. E sarà il Museo del Risorgimento ad ospitare i “fantasmi” di Garibaldi e dell’abate Vella, autore della famosa “impostura” narrata da Sciascia.

I luoghi del gusto

Un programma saporito, divertente, attento al territorio: dei frutti tropicali si è già detto lo scorso anno e ritornano goliardici; e così anche la birra spillata dai monaci di San Martino delle Scale e le immersioni profumate nel caffè di Morettino; sulle etichette tonde e panciute delle conserve create dalle Cuoche Combattenti si legge la loro voglia di rivalsa da abusi e prevaricazioni, ve lo racconteranno al Boccone del Povero (uno dei luoghi che quest’anno saranno da scoprire). E un aperitivo che vi farà sentire un cortigiano (o una dama) a pochi passi dalla Cattedrale lo offrirà Palazzo Asmundo. Il vino, invece, fa storia a sé: dalla secolare bottaia delle Cantine Duca di Salaparuta, al Marsala degustato tra crinoline e merletti ascoltando i racconti (e i fantasmi) dei Whitaker, a due degustazioni guidate per veri winelovers, condotte da Cantine Pellegrino e Principi di Spadafora durante Wine Sicily.

Il programma kids

Un mini cartellone nel cartellone di sette appuntamenti per i piccoli spettatori  a cui è di solito dedicato il venerdì, giorno in cui al festival sono protagoniste le scuole. Questi appuntamenti saranno invece sabato e soprattutto domenica, laboratori-gioco per sollecitare curiosità e creatività. I bambini si lanceranno sulle tracce disseminate dai mini detective Paco e Mela creati Silvia Messina e Martina Brancato per la serie di libri per bambini pubblicata da Kalòs; oppure ascolteranno le storie dei loro coetanei di un secolo fa dalla giornalista Alessia Franco che li condurrà anche con delicatezza a comprendere i morti per mafia nel mausoleo della Questura; e ancora, i laboratori di pupi del museo Pasqualino, il trekking con i genitori alla scoperta di Montepellegrino o sulle tracce di un Cappuccetto Rosso molto mediterraneo che si perde nel bosco di Ficuzza.

Le passeggiate

Condotte da botanici, urbanisti, giornalisti, storici, sono una delle anime più seguite del festival. Sono ottanta, alcune replicate più volte, tante vengono proprio richieste ogni anno dagli appassionati che si mettono sulle tracce di personaggi, stili, figure. Dai Florio nella Palermo della Belle Epoque, alla città normanna, dagli aneddoti legati ai vicoli agli spunti dati dai set. Dentro e fuori le “mura”, di giorno e di notte, all’alba e al tramonto, dalla Palermo araba, alle orme impresse dei gattopardi, cercando Goethe o cercando un fiume sotterraneo, persino adocchiando un bosco dimenticato ai margini della Conca d’Oro; cercando le periferie che faticosamente rinascono (dallo Zen allo Sperone, quartieri da rileggere in controluce); tuffandosi nella Mondello Liberty delle ville eleganti, nel Parco della Favorita che è una sorpresa. Tante passeggiate in collina, tra ruscelli e cascate, sentieri e mulattiere, per scoprire che i dintorni della città (anche in prossimità) sono straordinari. Per approfondire e prenotare: www.leviedeitesori.com.

I fuori porta

Immediate vicinanze o magari un po’ più lontano, ma ci si ritroverà immersi in una natura rigogliosa, di notte in un borgo pastello, sospesi nel vuoto tra le cime. Le esperienze fuori porta del festival a Cala Rossa a Terrasini, per miscelare sapientemente trekking e snorkeling; a Porticello in barca a vela, ma si potrà anche immergersi con i sub esperti; visitare il parco storico di Villa Filangeri a Santa Flavia, o inerpicarsi a Pizzo Cannita dove fu scoperto un “giacimento” di ossa di ippopotami, elefanti e leoni oggi esposti al Gemmellaro; o, bussola alla mano, vi spiegheranno come NON perdersi a Monte Catalfano; nervi d’acciaio serviranno per la zipline tra le valli delle Madonie, appesi a una teleferica. Nel colorato mondo fantastico di Borgo Parrini si andrà di sera guidati dal suo ideatore Giuseppe Gaglio;

Carini, terza edizione,  Il percorso tra gli organi monumentali

Le Vie dei Tesori ritorna a Carini con numeri molto alti, l’anno scorso ha infatti superato di parecchio le tremila presenze in tre weekend. Da sabato 7 ottobre  e fino a domenica 22 (sempre sabato e domenica) si potranno visitare chiese solitamente non aperte, scoprire le storie del famoso Castello della baronessa, ma anche entrare nell’Oratorio dei “33” dove si verrà accolti dai confrati in abito tradizionale; e seguire un particolarissimo percorso attraverso gli organi monumentali Carini ne possiede ben quattro, tre dei quali perfettamente funzionanti: dallo strumento seicentesco della chiesa del Carmine costruito da Antonino La Valle (1572-1645); all’organo cinquecentesco dell’oratorio Serpottiano del SS. Sacramento, a quello della Chiesa Madre costruito dal palermitano Giacinto Micales-Lugaro nel 1911; fino all’organo ottocentesco nella chiesa di San Vincenzo Ferreri che riproduce il suono di un’intera banda, e fu costruito da Francesco La Grassa (1802-1867). Un organista e musicologo mostrerà il funzionamento degli strumenti, ne racconterà la storia e farà ascoltare pezzi di Bach, Mozart, Franck e Morricone. E se si avesse voglia di qualcosa di dolce, ecco pronto uno showcooking di biscotti di San Martino, profondamente diversi da quelli palermitani seppure si tratta di pochi chilometri di distanza.

Ecco quindi il programma: si parte dagli oratori che qui sono tutti un merletto di stucco: si rimane abbagliati dal Santissimo Sacramento, oppure dai preziosismi rococò e i festoni dorati della chiesa degli Agonizzanti, vero colpo d’occhio; dalle balconate di ferro da cui si affacciavano le monache domenicane di clausura su San Vincenzo. Sempre nel segno dei baroni La Grua, si visiterà anche l’ex convento dei Carmelitani dove sono sia la Biblioteca che il museo civico con l’Archivio dello spettacolo mediterraneo. Poco lontano ecco la catacomba paleocristiana di Villagrazia, il cimitero sotterraneo più esteso della Sicilia occidentale.

Come partecipare

Per partecipare a Le Vie dei Tesori basta acquisire il coupon per l’ingresso con visita guidata sul www.leviedeitesori.it o negli infopoint allestiti durante il Festival in ogni città. Un coupon da 18 euro è valido per 10 visite, da 10 euro per 4 visite e da 3 euro è valido per un singolo ingresso. Per le passeggiate è previsto un coupon da 6 euro. Per le esperienze, i coupon sono di valore variabile. Consigliata la prenotazione on line su www.leviedeitesori.com. A chi prenoterà verrà inviata per mail una pagina con un codice QR con giorno/orario di prenotazione da mostrare all’ingresso dei luoghi sul proprio smartphone o stampata. In alternativa, ci si può presentare direttamente all’ingresso dei luoghi mostrando  la pagina con il codice QR ricevuta via mail al momento dell’acquisto, ma si entrerà soltanto se ci sono posti disponibili. I coupon non sono personali e possono essere utilizzati da più visitatori, anche simultaneamente e in posti diversi, fino a esaurimento del loro valore. Per chi è sprovvisto del coupon “multiplo” saranno disponibili nei luoghi solo ticket da 3 euro. Le scuole o i gruppi organizzati possono scrivere a prenotazioni@leviedeitesori.it.

Manuela Zanni