Affacciate sul mare, sorelle d’acqua, Trapani, Marsala e Mazara si preparano ad accogliere la nuova edizione de ‘Le Vie dei Tesori’ che “rischia” di superare i numeri straordinari dello scorso anno quando il festival ha sottolineato la grande certezza dell’attrattività del Trapanese: 15.830 presenze, con una crescita di tremila visitatori rispetto al 2021.
Trapani aveva infatti raddoppiato i suoi numeri, ed era salita a 9.168 presenze; Mazara del Vallo aveva puntato sulle chiese e i mosaici restituiti e amati da 3.344 visitatori, mentre Marsala aveva aperto le sue cantine e scommesso sulle esperienze, mettendo insieme 3.318 presenze. Anche Alcamo è pronta al suo secondo anno nelle Vie dei Tesori: per il suo debutto è stata tra le città più amate della scorsa edizione (un exploit visto che ha sfiorato le 4000 presenze) e ha deciso quest’anno di superarsi aprendo siti inediti durante i tre weekend del festival, dal 16 settembre all’1o ttobre. Il programma accoglie dodici siti, ma anche passeggiate nel verde, spettacoli e due esperienze di enogastronomia. Numeri entusiasmanti che hanno trainato anche i programmi di quest’anno: la nuova edizione delle Vie dei Tesori si aprirà sabato 16 settembre e proseguirà, sempre sabato e domenica, fino all’1 ottobre
Le quattro città saranno visitabili con un unico coupon. “Spero che la riscoperta dei luoghi possa attivare una formazione culturale e civica nei cittadini – dice il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida – Gli ospiti della nostra “casa” sono i turisti e i visitatori, che tra l’altro lasciano risorse sul territorio: il festival deve essere uno stimolo a far bene, per noi che viviamo la città e per chi arriva”.
Tre weekend per un nuovo festival di “riappropriazione della bellezza” che racconta l’intera Isola: dieci città in questa prima tranche (con Alcamo, Trapani, Mazara e Marsala, ecco Enna, Caltanissetta, Bagheria, Termini Imerese e Corleone, Messina); dal 7 al 22 ottobre altre cinque città (Ragusa, Scicli e Noto; Sciacca e Carini); e Palermo e Catania per tutto il mese di ottobre. Un progetto che si anima della narrazione collettiva, della voglia di riappropriazione dei cittadini, della partecipazione di centinaia di giovani. “Un festival che è nato fuori dai salotti e dai luoghi della cultura istituzionali; che ha sperimentato, cercato, scoperto percorsi e siti – spiegano Laura Anello e Marcello Barbaro rispettivamente presidente e vicepresidente della Fondazione Le Vie dei Tesori -, per costruire un ecosistema culturale trasversale”.
Un progetto che tutto l’anno lavora per generare valore sociale intorno al patrimonio culturale con una costante attività di valorizzazione e di storytelling, con restauri e manifestazioni. E che, tra settembre e ottobre, vive la lunga stagione del Festival, trasformando le città in ecosistemi culturali integrati dove vengono abbattuti i paletti di titolarità dei luoghi del patrimonio. Quest’anno riaccoglie il progetto satellite Terre dei Tesori: apriranno cantine, vigneti, frantoi, caseifici, vivai, in collaborazione con l’Assessorato regionale all’Agricoltura. Per informazioni su tutti gli itinerari e acquisto dei coupon consultare il sito ufficiale della manifestazione.