Oggi vogliamo raccontarvi la leggenda della Fata Morgana, una delle più conosciute della Sicilia.
Morgana era figlia della madre di Artù, Igraine, e del primo marito, il duca di Cornovaglia. Era, dunque, sorellastra del futuro re. Guaritrice e mutaforma, era stata allieva di viviana, conosciuta anche come la Dama del Lago e Sacerdotessa Madre di Avalon. Stando alla leggenda che risale all’anno 1060 (in quel periodo, gli Arabi dominavano la Sicilia già da 300 anni), tre cavalieri messinesi (Cola Camuglia, Ansaldo da Patti e Jacopino Saccano) decisero di sfidare i dominanti Musulmani.
Approfittando delle presenza di Ruggero il Normanno dall’altro lato dello Stretto, giunsero a Mileto e, portandogli in dono una spada a due mani e una croce, spiegarono che i siciliani erano disposti a tutto, pur di liberarsi dalla tirannia araba.
Ruggero, ricevuta l’autorizzazione da parte del Papa, Nicola II, cominciò a pensare su come avrebbe potuto attraversare lo Stretto di Messina. Ancora, infatti, non possedeva un’imbarcazione e il suo esercito era composto da soli 200 cavalieri.
Mentre stava passeggiando lungo il litorale calabrese, cominciò a sentire profumo di zagare e una musica di guerra mista a lamenti. Poco distante c’era un eremita e Ruggero gli chiese cosa fossero quei suoni e quel profumo. L’eremita rispose che venivano dagli oppressori della Sicilia. Ruggero, dunque, continuò a passeggiare, finché gli apparve la fata delle acque: era la Fata Morgana.
Morgana, infatti, aveva condotto Artù ai piedi dell’Etna affinché qui egli saldasse la sua spada Excalibur. Rimase affascinata dalla Sicilia e decise di rimanervi, edificando un castello di cristallo nelle profondità marine dello Stretto di Messina.
Avendo capito le intenzioni di Ruggero, gli offrì il suo aiuto per passare sulla sponda opposta. Questi, fervente cattolico, rifiutò, quindi lei gli mostrò cosa sapeva fare: con la sua magia fece apparire l’Isola molto vicina, quasi raggiungibile con un salto. Nonostante lo stupore, lui continuò a rifiutare e lei andò via. Un anno dopo, nel 1061, Ruggero, con un esercito di 1700 uomini e 27 imbarcazioni, conquistò la Sicilia.
L’altra versione della leggenda della Fata Morgana
Secondo un’altra versione della leggenda della Fata Morgana, durante le invasioni barbariche alto medioevali, in agosto, un re barbaro giunto a Reggio Calabria vide all’orizzonte la Sicilia e si domandò come raggiungerla, quando una donna molto bella (appunto la Fata Morgana) fece apparire l’isola a due passi dal re conquistatore. Costui allora si gettò in acqua, convinto di potervi arrivare con un paio di bracciate, ma l’incanto si ruppe e lui morì affogato.
Quelle misteriose visioni sono note come “Fenomeno della Fata Morgana“.