La leggenda di Serisso è legata al territorio di Trapani. Nel Medioevo la città era un vivace centro di commercio, fiorente nei mercati e maestosa nei mari. Proprio nei mari veleggiava la nave di un forte e rispettato corsaro. Questi attaccava le navi dei Mori e li catturava vendendoli come schiavi. Quando non era per mare, faceva ritorno a casa dalla sua bellissima moglie. Un giorno il corsaro fece sbarcare dei prigionieri: tra questi, ve ne era uno che sembrava umile e serio, che tenne per sé come servo. Con il tempo, l’intelligente servo entrò nelle grazie della moglie, che gli si concesse carnalmente. Con il passare del tempo, il servo convinse la donna a scappare, per tornare con lui nel suo paese. Di notte i due svuotarono il forziere del corsaro, insieme a una bellissima turca, e partirono per l’Africa. Giunti a destinazione, il servo portò la moglie del corsaro nella sua casa, trattandola come schiava. Con loro c’era anche la giovane turca.
Il corsaro, scoperto cosa era successo, decise di vendicarsi. Salpò alla volta dell’Africa, per andare a cercare la traditrice e il servo. Giunse fino a un fiume, dove trovò la giovane turca. L’avvicinò e le chiese di portarlo da sua moglie. La giovane tornò a casa e parlò con la donna, dicendole che il marito era venuto a salvarla. Lei disse alla giovane che era pentita di ciò che aveva fatto e che voleva tornare. La ragazza turca, quindi, portò il corsaro nella casa del Moro e, quando il Moro fu solo, guidò il corsaro nella sua stanza. Questi, con un coltello, lo sgozzò, poi insieme alla moglie svuotò il forziere. A questo punto uccise la moglie, le tagliò la testa e la mise in un sacco. L’oro venne dato alla turca, che venne portata Trapani dal corsaro. I due si sposarono e la testa della moglie venne messa in bella vista, vicino la loro casa, per dimostrare che l’onore del corsaro era salvo. Quando la testa si decompose, fu messa al suo posto una testa di marmo che, ancora oggi, si trova all’ingresso di via Serisso.