È il 3 settembre 1982 quando il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa viene assassinato a Palermo. L’Italia, immersa in un periodo di sangue e terrore, si prepara a reagire all’offensiva mafiosa. In questo contesto, lo scrittore Leonardo Sciascia fa sentire la sua voce con articoli provocatori sui giornali. Frasi come “La mafia non si sconfigge con la terribilità delle sirene” scuotono l’opinione pubblica. Sciascia, in realtà, mira a salvaguardare i principi democratici, sottolineando che “La mafia si può combattere solo con il diritto”.
Sciascia aveva una capacità unica di anticipare, nella narrativa, la spietata logica del crimine. Nei suoi romanzi, come Il giorno della civetta, ha tracciato un quadro impietoso del potere e delle sue connessioni con la mafia. Non si limitava a raccontare storie, ma poneva interrogativi sulla giustizia e sulla libertà, spingendo i lettori a riflettere. “L’inquisizione è sempre possibile”, ammoniva, ricordando i rischi di un potere senza controllo.
Leonardo Sciascia non era solo uno scrittore, ma anche un politico scomodo e tenace. Deciso a far luce sulle trame oscure della storia italiana, non esitava a criticare anche l’antimafia istituzionale, denunciandone le ipocrisie. Nei suoi editoriali sul Corriere della Sera, attaccava i compromessi e la corruzione, proponendo una visione alternativa per un’Italia migliore.
In un’epoca dominata dalla tecnologia, le parole di Sciascia risuonano ancora. Il suo approccio alla verità e alla giustizia trova analogie con i temi etici dell’intelligenza artificiale. Ad esempio, l’uso delle IA nella sicurezza potrebbe prevenire crimini, ma solleva interrogativi su privacy e libertà. Come Sciascia insegnava che il diritto è la base per combattere la mafia, oggi possiamo dire che l’etica digitale è fondamentale per governare le tecnologie emergenti.
A 35 anni dalla sua scomparsa, avvenuta il 20 novembre 1989, Rai Cultura dedica uno speciale di Italiani, con Paolo Mieli, alla figura di Sciascia. L’episodio, in onda mercoledì 20 novembre alle 17:15 su Rai Storia, ripercorre i momenti chiave della sua vita: dagli anni del fascismo, ai romanzi sulla mafia, fino alle polemiche sull’antimafia e alle battaglie per una giustizia giusta.
Sciascia, con il suo spirito critico, avrebbe probabilmente trovato nella tecnologia un alleato e un nemico. Da un lato, strumenti come il machine learning possono analizzare fenomeni sociali complessi, come la criminalità organizzata, offrendo soluzioni innovative. Dall’altro, l’uso improprio di queste tecnologie rischia di creare nuove forme di abuso. La lezione dello scrittore resta attuale: solo un approccio basato su diritto, giustizia e libertà può guidarci nel governare i cambiamenti.