Tra le “leonesse” di Sicilia, protagoniste indiscusse della storia della famiglia Florio, c’è sicuramente Giulia Portalupi, moglie di Vincenzo Florio, magistralmente interpretata sullo schermo dall’attrice siciliana Miriam Leone nella serie TV “I Leoni di Sicilia”.
Giulia Portalupi fu una donna colta e intelligente, una milanese anticonformista, borghese di nascita, incapace di sottostare alle rigide regole della società ottocentesca.
La giovane donna (dieci anni più giovane di Vincenzo Florio), che si era trasferita con la famiglia nell’Isola per curare la malattia della madre, si innamorò perdutamente di Vincenzo Florio. Nonostante la passione travolgente nata tra i due, il rampollo di Casa Florio si rifiuterà, però, di sposarla, costringendola a vivere a lungo nel disonore.
Una storia d’amore segnata dall’egoismo di Vincenzo, ben lontana dall’idea di emancipazione femminile diffusa dalla romanzata serie TV di Paolo Genovese, ispirata al bestseller di Stefania Auci.
Il grande imprenditore, che con il suo ingegno e le sue attività commerciali segnò la storia dell’Isola aveva, infatti, promesso alla madre, di sposare una giovane di nobili origini e assicurare così alla dinastia un titolo e il debutto nella società aristocratica palermitana. Giulia costituiva per lui un ostacolo alla realizzazione di questo sogno.
La donna, però, non si arrenderà e pur di uscire di casa e vivere la sua relazione con Vincenzo, accetterà le sue tristi e misere condizioni: una convivenza di fatto, tutt’altro che fiabesca.
Dalla loro relazione nasceranno prima le due figlie Angelina (1835) e Giuseppa (1837) e poi il figlio maschio Ignazio Florio (1838), registrato all’indomani della sua nascita (le sorelle furono riconosciute dal padre dieci mesi più tardi, nel 1839), che porterà Vincenzo ad abbandonare le sue velleità nobiliari e convolare a nozze con Giulia Portalupi, con un matrimonio per procura, nel 1840.
Vincenzo Florio vivrà e morirà così da borghese. Toccherà qualche anno più tardi al figlio Ignazio portare la famiglia Florio nell’alta società, sposando la baronessa Giovanna d’Ondes Trigona, un matrimonio di convenienza che aprirà alla famiglia le porte dell’aristocrazia palermitana.