La serie “I leoni di Sicilia”, diretta da Paolo Genovese, continua il suo successo con il terzo appuntamento su Rai 1. La storia si svolge nel cuore di Palermo, travolta dall’epidemia di colera. Vincenzo Florio, interpretato da Michele Riondino, si trova a fronteggiare non solo la malattia, ma anche il blocco delle navi imposto dai Borbone. Questa interruzione lo spinge a pensare a una flotta navale indipendente, dimostrando la sua ambizione e visione imprenditoriale.
Il matrimonio bloccato e l’intraprendenza di Giulia
Mentre Vincenzo sfida il contagio per continuare a curare i suoi affari, Giulia Portalupi, interpretata da Miriam Leone, si rifugia con la famiglia nella villa presso la Tonnara. Le cerimonie, inclusa quella del matrimonio tra Giulia e Vincenzo, sono sospese su ordine del vescovo. Ma è durante una cena a Palazzo Florio che Giulia e Vincenzo troveranno il modo di ottenere l’approvazione della nobiltà siciliana, necessaria per realizzare i loro progetti ambiziosi.
Nasce l’erede: Ignazio Florio
Nel 1848, Vincenzo e Giulia finalmente si sposano e accolgono il loro primo figlio maschio, Ignazio, destinato a diventare l’erede dell’impero Florio. Il nome è un omaggio allo zio di Vincenzo, un personaggio chiave nella storia della famiglia. Intanto, l’insurrezione di Palermo contro il Regno di Napoli segna l’inizio di un periodo di turbolenza, con la Sicilia al centro del cambiamento politico.
Uno sguardo dietro le quinte
La serie, tratta dal bestseller di Stefania Auci, ha ottenuto numerosi premi, tra cui il Nastro d’Argento per la miglior serie drammatica e per l’interpretazione di Michele Riondino. I costumi sontuosi, le location storiche come Palermo e Marsala, e una trama che intreccia storie di potere, amore e ambizione, rendono “I leoni di Sicilia” una delle produzioni italiane più affascinanti del momento.