I mesi scorsi non sono stati facili per Eleonora Abbagnato, che è stata vittima di calunnie e minacce attraverso lettere anonime recapitate ai più importanti quotidiani e anche alla Procura. Per quelle lettere è finita a processo la madre di una giovane ballerina: come spiega Il Messaggero, l'imputata ha inviato una serie di lettere accusando l'etoile palermitana, che dal 2015 dirige il corpo di ballo del Teatro dell'Opera di Roma, e l'impresario Daniele Cipriani di aver favorito alcuni allievi e di voler distruggere il corpo di ballo. Una serie di contestazioni, ovviamente, infondate.
Nelle prime lettere si legge: “Ciò che succede al corpo di ballo del Teatro dell’Opera è al di là dell’immaginabile. Innanzitutto è stata affidata la direzione a Eleonora Abbagnato, pazza bipolare e dispotica”. L’étoile veniva inoltre accusata di avere “affidato ruoli a una cerchia ristretta di ballerini” e di “tenere gli altri seduti dietro le quinte ad assistere, spingendoli ad andarsene”.
La seconda lettera ha spinto Eleonora Abbagnato a sporgere denuncia. Nella missiva, la donna la definiva “un’incapace”, una “finta bionda” e una “triste ambulanza diretta inesorabilmente verso un centro di igiene mentale”. “Se scoppia un casino, noi l’avevamo già detto tempo fa, ma evidentemente non ci avevate presi sul serio – minacciava l’imputata – E quando le bombe scoppiano, anche se in senso figurato, non ci sono più mediazioni, ma solo distruzione, morti e feriti”.
Eleonora Abbagnato, costituitasi parte civile, ha così commentato: “Ho avuto paura, quelle lettere erano inquietanti. Ero molto preoccupata anche per i miei bambini. Forse un tempo funzionava minacciare per ottenere ruoli di rilievo, ma con me le cose sono cambiate. Da quelle lettere emergeva una grande cattiveria. Quello che mi rattrista di più è che nessuno ci abbia chiesto scusa. La figlia, oltretutto lavora ancora nel corpo di ballo”.