E’ proprio nella provincia siracusana che si può ammirare la grandezza e la maestosità di questo enorme edificio costruito nel 1917: l’Hangar di Augusta. Lo si può ammirare da qualsiasi punto di osservazione, in lontananza, posto su di una piccola collina, ma ci siamo mai chiesti qual è la sua storia? Ciò che nascondono le sue alti pareti di cemento armato è una storia di quasi un secolo, avendo vissuto la prima e la seconda guerra mondiale.
L’hangar fu costruito infatti dall’ing. Antonio Garboli nel 1917, su indicazione degli alleati francesi, per contrastare gli attacchi tedeschi. Il suo utilizzo consisteva nell’ospitare dirigibili di grandi dimensioni per rendere possibile l’addestramento dei suoi piloti all’interno della zona di Augusta, importante cittadina portuale. Purtroppo l’Hangar non fu utilizzato durante la Prima Guerra Mondiale, in quanto le sue costruzioni terminarono solo nel 1920, grazie alla manodopera di numerosi prigionieri austriaci che vivevano accampati nella Contrada Granatello. Successivamente agli anni Venti, anche se il numero di dirigibili italiani si ridusse a poche unità, ad Augusta l’uso di dirigibili si rivelò ancora utile grazie alla sua grande autonomia di volo. Cominciò già da allora a delinearsi il destino della città nel diventare un’importante base di appoggio della Squadra navale. Iniziò così ad ospitare diversi tipi di dirigibili in addestramento, come quello di Umberto Nobile, pioniere e innovatore in campo aeronautico, di cui ricordiamo la famosa storia del dirigibile Italia.
Nel 1926 si decise di istituire ad Augusta una nuova base per idrovolanti militari, rendendo possibile il potenziamento della difesa italiana. L’idroscalo fu dunque inaugurato il 28 Marzo del 1926 con il nome del pilota Luigi Spagnolo, deceduto durante la Prima Guerra Mondiale e, con la sua costruzione, molte strutture di servizio al suo interno furono modificate e trasformate in locali destinati ad ospitare avieri, magazzini, uffici e sale per la ricreazione.
Tuttavia, la storia militare dell’hangar finì nel 1943, durante la Seconda Guerra Mondiale, con lo sbarco degli Americani in Sicilia che riuscirono ad occupare tutte le città siciliane dal dominio tedesco. Nel mese di Agosto del 1943 gli Inglesi occuparono Augusta, la zona del fiume Simeto e tutta la provincia di Catania e proprio per questo l’hangar divenne la sede della Royal Air Force, ovvero delle forze dell’Aeronautica militare del Regno Unito, fino al 1946.
L’hangar, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, fu abbandonato dalle forze militari negli addestramenti di dirigibili e solamente nel 1965 la struttura divenne sede della Sezione Aerea della Guardia di Finanza. Purtroppo, in seguito al trasferimento della Sezione Aerea a Catania nel 1991, l’hangar verrà definitivamente abbandonato e soggetto ad atti vandalici, scosse sismiche, agenti atmosferici che porteranno al degrado, sia all’interno che all’esterno della struttura.
Grazie al contributo dell’ Hangar Team, nel 2005 furono intrapresi i lavori di bonifica e di ristrutturazione delle aree pericolanti, rendendo l’hangar una struttura di ritrovo per tutti grazie anche alla creazione del parco adiacente, oggi giorno ritrovo di scolaresche e di gruppi sportivi.