Trent’anni possono sembrare pochi, ma nell’ambito della storia contemporanea – specialmente di quella italiana – la quantità di eventi e di mutamenti paradigmatici in seno al nostro Paese fanno apparire questa cifra come un numero ben più elevato e difficile da circoscrivere.
Sono passati tre decenni dall’inizio di Mani Pulite, ovvero da quella serie di inchieste giudiziarie che hanno sovvertito la Prima Repubblica con un vero e proprio colpo di stato. È arrivato il tempo di fare luce sull’evento più devastante dalla nascita della Repubblica italiana: analisi, critiche, interviste e documenti inediti sono gli ingredienti che hanno dato vita a questo saggio. Un percorso che principia con un buon amaro che fa muovere Milano e termina con il contrappasso dell’immobilismo.
Tutt’oggi gli effetti di Mani Pulite non cessano di permeare con la loro essenza la classe politica italiana, la magistratura e i giornali. Il feroce clima giustizialista del periodo condusse l’Italia in un clima burrascoso del quale pagheremo i danni per molti decenni.
All’interno del saggio i siciliani Marco Spada e Salvatore Di Bartolo affrontano – ognuno con le sue peculiarità – gli eventi più significativi del periodo: si comincia con la Milano da bere e si passa per Sigonella, Washington e Hammamet per terminare con l’avvento di Fratelli d’Italia in seno alle istituzioni politiche dello Stivale. Un’analisi storica, politica ed economica che prova a tracciare il cammino di un nuovo percorso di studi sul periodo preso in esame.
Una “falsa rivoluzione”? Sì secondo entrambi gli autori, viste soprattutto le incredibili vicende denunciate da Palamara e raccontate successivamente in due pubblicazioni dal direttore di Libero Sallusti, le quali sembrano essere finite nel dimenticatoio. L’obiettivo da colpire era il socialismo tricolore di Craxi? Non vi è dubbio. Agli autori e al loro saggio il compito di condurvi lungo questo arduo e tortuoso cammino nella selva oscura dei primi anni novanta in Italia.
MARCO SPADA
Dottorando in Storia contemporanea presso l’Università degli Studi di Messina, dirige il blog “Il Conservatore”. Storico e saggista, si occupa nel campo della ricerca della storia dell’emigrazione italiana in Francia nel secondo Dopoguerra. Ha pubblicato per Morrone “Dal Niceto al Nilo. Storia di una prigionia in terra d’Africa” (2022).
SALVATORE DI BARTOLO
Laurea in Economia nel 2015 presso l’Università degli Studi di Messina, è docente di istituti di istruzione superiore, dottore commercialista e revisore legale. Dal 2021 è docente del dipartimento di studi politici, costituzionali e tributari della Federiciana Università Popolare. È inoltre analista politico-economico su diverse riviste e testate tra cui “Nicolaporro.it”, ”Filodiritto” e “Il Conservatore” ed ospite opinionista in trasmissioni radio e tv. Ha pubblicato per Aracne “Metamorfosi politica” (2022) e per La Bussola “La grande utopia” (2022).