Un doveroso tributo alla memoria di un giovane attivista che sfidò la mafia e alla sua mamma coraggio. Il liceo Santi Savarino di Partinico cambierà nome e sarà intitolato a Peppino Impastato e Felicia Bartolotta.
Il cambio di denominazione, deciso all’unanimità dal Consiglio d’istituto, ha rischiato di non concretizzarsi a causa di una mozione dell’amministrazione comunale che doveva andare in discussione ieri, ma che alla fine è stata ritirata.
Insomma, nella cittadina in provincia di Palermo, c’è stato una sorta di scontro tra il liceo, dove tra l’altro Peppino Impastato aveva studiato, e il Comune.
Casa Memoria: “Noi continuiamo”
Soddisfazione è stata espressa da più parti per il ritiro della mozione.
In un post pubblicato sui social da Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato si legge: “Ritirata la mozione sull’intitolazione del liceo di Partinico. Grazie a tutte le forze che in questi giorni hanno preso una netta posizione democratica, antifascista e antimafia. Con le idee e il coraggio di Peppino e Felicia noi continuiamo”.
“Peppino e Felicia fanno ancora paura”, il 22 aprile una assemblea
A commentare a PalermoToday quanto accaduto anche Federica Fuoco, segretaria di Rifondazione Comunista del circolo Peppino Impastato di Partinico.
“Il tentativo da parte della destra partinicese di bloccare l’intitolazione del liceo alle figure di Peppino e Felicia Impastato è miseramente fallito”.
“Per quanto ci riguarda – aggiunge Fuoco – siamo soddisfatti della clamorosa retromarcia dell’amministrazione e della maggioranza consiliare. Auspichiamo che la prefettura dia seguito alla scelta del liceo, come prevede l’usuale iter burocratico. Sabato 22 aprile alle 17, alla presenza di Giovanni Impastato (fratello di Peppino, ndr), terremo comunque nella nostra sede un’assemblea pubblica sulla vicenda e su quanto, ancora ai giorni nostri, il nome di Peppino Impastato e sua madre Felicia facciano paura”.
“Peppino e Felicia patrimonio della comunità siciliana”
Sulla vicenda intervengono anche il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo, il segretario Flc Cgil Palermo Fabio Cirino e il segretario della Camera del Lavoro di Partinico Gaetano La Corte che attraverso una nota congiunta commentano: “Prendiamo atto con soddisfazione che la mozione della maggioranza non è stata né discussa né votata in consiglio comunale e che non c’è l’intento di opporsi all’intitolazione della scuola a Peppino Impastato. E apprendiamo con favore che l’amministrazione comunale non discute della statura morale di Impastato e di Felicia Bartolotta, patrimoni riconosciuti dell’intera comunità siciliana, ma è anzi pronta a strappare il drappo per il cambio di intitolazione della scuola appena l’iter sarà concluso”.
La Vardera: “Ars e governo regionale intervengano”
In merito alla intitolazione, due giorni fa, era intervenuto in Sala d’Ercole il vicepresidente vicario della commissione antimafia regionale, Ismaele La Vardera, ricordando che Santi Savarino, giornalista e politico partinicese, morto nel 1966, (e al quale il liceo è attualmente intitolato) fu tra i firmatari del Manifesto fascista sulla difesa della razza.
La Vardera ha dichiarato: “È inaccettabile, il sindaco di Partinico, Pietro Rao, non può rifiutare l’istanza del consiglio d’istituto. Domani mattina andrò personalmente al consiglio comunale di Partinico, per ricordare loro che non hanno alcuna competenza in merito per discutere su una decisione come questa. Se loro hanno deciso di intervenire, che intervenga con effetto immediato sia l’assemblea regionale siciliana che il governo regionale. Ho presentato un’interpellanza urgente in merito perché questa notizia non passi in sordina”.
L’eredità morale di Peppino e Felicia
Peppino Impastato, giornalista e membro di Democrazia Proletaria, fu assassinato il 9 maggio del 1978 dalla mafia, a seguito delle sue coraggiose denunce contro lo strapotere di Cosa nostra.
E’ diventato negli anni punto di riferimento per i giovani e per chi si adopera per la legalità e la sua eredità morale è fuor di dubbio. Migliaia di persone ogni anno visitano Casa Memoria, che si trova a Cinisi, avendo modo di conoscere anche la figura della mamma di Peppino, Felicia, deceduta nel 2004.
Felicia Bartolotta, dopo la morte del figlio, non si arrese al dolore straziante ma trovò la forza e l’energia per intraprendere la sua battaglia per fare in modo che fosse fatta giustizia e venissero puniti i responsabili della uccisione di Peppino.
Nel 2002 è stato riconosciuto come mandante dell’omicidio di Peppino e condannato il boss mafioso Gaetano Badalamenti.