Le origini di Licodia Eubea sono molto antiche, così come si evince già dal suo nome. Licodia, infatti, deriverebbe dall’arabo “Alcudia” (aspra rupe), mentre Eubea nasconderebbe radici ancora più indietro nel tempo. Del suo Castello, sulla sommità della Rocca, oggi vi sono solo pochi resti, poiché fu distrutto dal terremoto che colpì il Val di Noto nel 1693. Un video realizzato da Le Vie dei Tesori ci racconta alcuni dei segreti custoditi da questo territorio. Giacomo Caruso, presidente dell’Archeoclub Licodia Eubea, racconta che il Castello è un monumento straordinario e che, fra le altre cose, sulla sommità della collina c’era l’antica acropoli del centro indigeno ellenizzato. Esiste una continuità che vede la collina abitata dal settimo, sesto secolo a.C.. Già dal 1272 il Castello, più o meno come lo conosciamo, sarebbe stato qui. Nel 1693 il terremoto distrusse anche Licodia e il suo Castello.
Nel territorio è stata scoperta una grande area sotterranea, un ipogeo al quale sono legate tante leggende. L’area è attraversata da una serie di gallerie. Tra gli anni Novanta e Duemila sono state condotte indagini dal centro speleologico etneo, nelle tante gallerie sotterranee, che potrebbero essere state acquedotti. Nel periodo palocristiano sarebbero state utilizzate come catacombe. Questi cunicoli erano così importanti da generare anche diversi racconti. I signori del Castello, infatti, avrebbero invitato gli assedianti offrendogli pesce fresco. Questo dimostra che sarebbe stato possibile uscire esternamente dalle mura, acquistare ciò che serviva e rientrare.
Foto: Davide Mauro