Non bastava l'allarme pomodoro siciliano, "incalzato" da quello marocchino. Anche il pregiatissimo pomodoro pachino vive il suo momento più buio. Un esempio ne sia il manifesto progressivo: mentre il produttore agricolo siciliano vende un chilo di pomodoro pachino a 40-60 centesimi di euro, a Milano per acquistarlo si spendono 4,60 euro: una forbice che aumenta sempre di più e mostra il paradosso del mercato.
Coldiretti Ragusa è seriamente preoccupata: "La situazione peggiora ogni giorno di più. Il mercato è saturo e per questo chiediamo l’attivazione delle clausole di salvaguardia degli accordi commerciali con il Marocco altrimenti migliaia di aziende rischiano la chiusura. Le aziende sono al limite. Rispetto ai circa 7.000-8.000 euro che si spendono per produrre pomodoro ciliegino in una serra di 1.000 metri quadrati si ricava meno dei costi, visto che il prezzo di vendita non supera i 40-60 centesimi. Ciò significa che per il futuro i problemi si moltiplicheranno".
La produzione siciliana di pomodoro in serra supera i 2 milioni di quintali, ma se non verranno prese contromisure adeguate a stretto giro di posta, il futuro è segnato: "Chiediamo interventi immediati – conclude Coldiretti Ragusa – Si tratta di concorrenza sleale visto che parliamo di importazioni dove le regole di produzioni sono irrisorie rispetto ai nostri protocolli, ai nostri controlli, al costo della manodopera. Sul comparto serricolo gravano le inefficienze strutturali, i costi di trasporto, i costi delle piante e dei semi. Bisogna agire subito".