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Lipari, donna muore d’infarto, è polemica: “Era prevedibile”

Polemiche a Lipari in seguito alla morte di una donna colpita da infarto. Al presido che si trova nella maggiore delle isole Eolie era stata visitata dai medici e, viste le gravi condizioni, era stata trasferita a Patti. Qui, però, non è stato possibile effettuare un intervento di angioplasitca, così è stata ricoverata a Messina. Nonostante la delicata situazione i sanitari hanno tentato di operarla, ma il suo cuore ha cessato di battere nel corso dell'intervento. Da tempo, a Lipari, i cittadini si lamentano per le criticità presenti nella struttura sanitaria.

Ecco cosa ha sottolineato il sindacato Cimo in seguito alla vicenda: «È davvero triste dover tornare su argomenti o questioni già trattate in precedenza senza non correre il rischio di sprofondare nella più consumata retorica degli “…lo avevamo detto” – afferma il dottor Giuseppe Giannetto – ma quanto accaduto ieri all’ospedale di Lipari era ampiamente prevedibile e di questo esiste un relativo riscontro documentale con tanto di nota inviata ad inizio di questo mese tramite pec alla direzione dell’Asp di Messina. Non è pensabile non avere disponibile H24 una così fondamentale figura professionale come quella del cardiologo nonostante tutti i rilievi epidemiologici evidenzino da molti anni l'elevata incidenza delle malattie cardiovascolari e tra queste, prima di tutte, l'infarto del miocardio che, se non tempestivamente diagnosticate ed avviate all’idoneo trattamento, possono essere la causa di un incremento numero di decessi».

«Per quanto concerne la realtà di Lipari – prosegue Giannetto – mancando il cardiologo non si è neanche nelle condizioni di poter effettuare una ecocardiografia, esame questo così utile nella diagnosi di importanti eventi vascolari acuti. La questione assume poi una valutazione ancora più generale, ovvero come ancora, nel 2018, si può parlare di erogazione di servizi sanitari soprattutto nell’area di emergenza-urgenza senza che vi siano le ben minime condizioni di sicurezza in senso diagnostico e terapeutico che espongono, di fatto, pazienti ed operatori sanitari ad un elevato incremento del rischio clinico. La sicurezza delle cure non è data dalla sola presenza di un pronto soccorso se poi sono carenti importanti figure professionali».

Ecco cosa ha replicato il direttore dell'Asp 5: 

«Al pronto soccorso di Lipari sono dotati del Life Pac, ovvero uno strumento che permette di trasmettere in tempo reale gli esami al cuore in altre sedi. La diagnosi è stata dunque fatta da un cardiologo di un altro dei nostri presidi (7 in tutto, nda). Perché il passaggio a Patti? Perché al Papardo in unità coronarica non c’erano posti disponibili mentre a Patti sì».

Il cardiologo, aggiunge Sirna, c’è: «Una dottoressa dal lunedi al venerdì, non è abbastanza ma abbiamo cercato altri medici per poter coprire l’intero arco della giornata e della settimana ma appena capiscono di dover trasferirsi a Lipari si rifiutano. Per l’estate faremo come l’anno scorso: una disposizione per trasferire un cardiologo per il periodo estivo a Lipari».

Redazione