Sorseggiati come digestivi o utilizzati nei cocktail, lisci o con ghiaccio, gli amari sono gli ingredienti fondamentali per la riuscita di pranzi e cene di cui, come da tradizione araba, sono la perfetta conclusione.
In Sicilia, poi, ogni pasto degno di questo nome si conclude sempre con un bicchierino di “amaro”. Noi, di seguito, vi suggeriamo alcuni di quelli che meglio rappresentano la tradizione siciliana.
Le prime infusioni alcoliche a base di erbe che avevano una funzione medicamentosa risalgono al ‘700 e sono di origine araba. Bisogna poi arrivare al 1300 per avere una produzione ad uso fitoterapeutico che li rendesse idonei alla cura di alcune malattie come, ad esempio, la malaria e il vaiolo contro i quali si riteneva che avessero effetti curativi o, comunque, ritardanti dell’incedere della malattia. Si deve, però, alla scoperta dell’America e al conseguente arrivo delle spezie in Europa la piacevolezza palatale degli amari, motivo del successo riscosso prima alla corte di Caterina de Medici e poi, da metà ’800, nei salotti aristocratici.
La parola “Amaro”, nell’accezione di una specifica bevanda, compare sui manuali e nei libri attorno al 1897. In questo periodo gli elisir e i preparati farmaceutici grazie all’aggiunta di zucchero, diventano apprezzati digestivi (o ingredienti nei cocktail) ottime bevande per concludere il pasto.
Se, tuttavia, per decenni sono stati relegati al ruolo marginale di semplice fine pasto in bar e trattorie di paese, negli ultimi anni gli amari si sono presi la loro rivincita rubando la scena agli altri spirits nel mondo della mixology oltre a fare il loro ingresso tra gli ingredienti gourmet più amati dagli chef stellati. Oggi se, da una parte, si assiste al ritorno sulla cresta dell’onda di marchi storici della liquoreria italiana, dall’altra vi è il pullulare di piccole produzioni locali che recuperano i segreti degli speziali per proporre prodotti per il mercato internazionale.
La differenza tra amari e liquori e distillati sta tutta nel procedimento per ottenerli e nei componenti utilizzati che possono differire anche di molto. I liquori sono bevande con una gradazione alcolica tra i 30° e i 50° ottenute miscelando dell’alcol con aromi (erbe, fiori, frutta, radici, semi ad esempio), acqua, zucchero e in alcuni casi coloranti come il caramello. Nel liquore, le componenti più importanti sono le sostanze aromatizzanti e il contenuto minimo di zuccheri è 100 grammi per litro. Gli amari hanno una gradazione alcolica dai 40° in su e si ottengono, appunto, dalla distillazione di alcune sostanze vegetali zuccherine lasciate a fermentare. Il processo avviene in alambicchi che possono avere diverse forme e in cui si concentra l’alcol della fermentazione. Le componenti più importanti nei distillati sono alcool e profumi.
L’amaro si distingue dal liquore per il suo scarso contenuto zuccherino. Come il nome suggerisce, l’amaro è sì un liquore, ma con un contenuto di zuccheri inferiore ai liquori classici e quindi dal sapore amaricante.
Alla festa di San Giovanni (24 giugno) sono legate numerose credenze e rituali che rendono la figura di questo santo in bilico tra la il sacro e il profano. Una tra le tante collega la vigilia di questa ricorrenza, la notte a cavallo tra il 23 e il 24 giugno, ad una particolare danza attuata dalla streghe intorno ad un noce. L’albero di noci e i suoi frutti viene spesso associato all’idea di riti ed incantesimi. Ci sono parecchie leggende, infatti, che designano il noce come albero delle streghe, perché si crede che ne utilizzino i rami per volare e che organizzino i loro sabba proprio intorno al noce, nella notte tra il 23 e il 24, raccogliendone i frutti verdi per i loro rituali, e garantendo così vitalità alla pianta proprio per il fatto che il tutto avviene nella notte più corta, quando la luce vince sulle tenebre.
Proprio durante la notte a cavallo tra il 23 e il 24 giugno, che è la notte più breve dell’anno, infatti, la leggenda vuole che la donna giudicata più abile nella preparazione di questo liquore e che sarà colei che lo preparerà, debba raccogliere, a piedi nudi, dall’albero le noci ancora verdi e immature. Il giorno dopo la raccolta, il mallo veniva messo in infusione nell’alcool fino alla notte di Halloween. L’uso del mallo di noce come ingrediente per medicinali o liquori risale a tempi antichissimi anche se non si hanno notizie esatte sull’origine di questa pratica. Si narra che la ricetta sia stata portata in Italia dai francesi, poiché il culto del noce come albero delle streghe era di origine francese, fu esportato dai britanni , pozioni ritenute magiche si preparavano , infatti, in Bretagna utilizzando le noci acerbe. E’ anche possibile che le varie formule siano derivate da un Liqueur de noix o ratafia di mallo in cui al posto dell’alcool si usava l’acquavite.
Anche se oggi si è persa la tradizione della raccolta delle noci in questo giorno prestabilito, rimane la tradizione di preparare il nocino. Il nocino si presenta come un liquore dal colore scuro, e dall’aspetto denso. Può essere servito a fine pasto come digestivo. Può essere usato, inoltre, come tonico e contro i disturbi del fegato. Ovviamente esistono diverse varianti nella preparazione del nocino tramandate di famiglia in famiglia, di seguito ne proponiamo una tra le più interessanti.
Quello degli amari siciliani, poi, è un argomento particolarmente affascinante che merita un capitolo a sé.
L’amaro, infatti, rappresenta per i siciliani un irrinunciabile piacere della tavola che chiude degnamente ogni pasto che si rispetti accompagnando il palato con grazia ed eleganza. Bere un amaro in Sicilia, infatti, oltre a facilitare la digestione o rendere un cocktail aromatico, riesce a distillare tutto il gusto più armonioso della tradizione mantenendo costante il contatto con il passato e con la storia del territorio. Di seguito, vi proponiamo una panoramica di alcuni dei migliori amari siciliani, tutti di produzione artigianale creati a partire da ricette tradizionali per gustare un autentico “sorso di Sicilia”.
Amaranca
Amaranca nasce dal perfezionamento di un’antichissima ricetta segreta di famiglia, tramandata di generazione in generazione.
Il suo gusto dalla forte personalità, caratterizzato da un sorso armonico e fresco regalato dal frutto dell’arancio selvatico siciliano (citrus aurantium), la madre di tutti gli agrumi della Conca d’Oro, cui si uniscono le note aromatiche estratte dalle erbe officinali e radici raccolte alle pendici dell’Etna, lo rende riconoscibile, al di là delle imitazioni, creando un unicum inconfondibile.
Amaro AMARA
L’Amaro AMARA è prodotto in piccole quantità e nasce selezionando le migliori scorze di Arancia Rossa di Sicilia IGP, prodotte negli aranceti aziendali coltivati da generazioni negli aranceti in Contrada San Martino.
Altri ingredienti sono l’acqua delle sorgenti e le erbe spontanee dell’Etna. Un liquore che rappresenta la quintessenza della Sicilia. La coltivazione avviene senza chimica, raccogliendo a mano e imbottigliando puro nettare di “Arance Rosse di Sicilia IGP”. Il risultato è un sorprendente “sorso di Sicilia”.
BeddAmari
BeddAmari è la nuova linea di amari siciliani che fa capo al brend Sicaffè, fondata a Palermo nel 2011 da Giacomo Duro, giovanissimo imprenditore con la passione eccelsa per l’ espresso. Con lo stesso entusiasmo di dieci anni fa oggi nasce un altro brend che ha lo stesso obiettivo di esaltare la territorialità e la sua tipicità, attraverso la scelta del naming ( che ricorda la tipica esclamazione dialettale siciliana “Beddamatri”) e dello stile. Ispirato dalle maioliche simboli rappresentanti della Sicilia, il decoro usato riporta ai carretti siciliani, emblema dello sviluppo economico della regione.
Il risultato si può definire un incontro tra tradizione e innovazione, folclore e semplicità. Quattro le etichette: Cocciu d’Amuri con arancia amara e mandorle, sublime connubio di due tipicità locali che si inseguono in un continuo gioco di armonici rimandi; Ciuriddu con cedro, zenzero e alloro, ideale digestivo a fine pasto; Perla Nera con cacao e cannella, intenso e profondo come il mare che circonda l’isola di Ustica il cui nome è un tributo e, infine, Testa di Moro seducente e aromatico grazie all’incontro dell’alcol con l’infuso di caffè espresso Sicaffè, ottenuto dalle migliori selezioni di Arabica e Robusta.
Amaro della Santuzza
L’ Amaro della Santuzza è un liquore alle erbe dedicato alla patrona di Palermo, Santa Rosalia, preparato con una selezione delle specie vegetali che si trovano lungo il tragitto che va da Monte Pellegrino alla Quisquina, ribattezzato “Itinerarium Rosaliae” ovvero il Cammino di Santa Rosalia. L’idea si deve all’intraprendenza di Don Gaetano Ceravolo, al servizio del santuario dal 2008, che dopo aver assaggiato nel 2013 a casa di una coppia di amici, i coniugi Pizzuto, un liquore prodotto dall’azienda Sclafani di Bolognetta, decide di rivolgersi a questa per far produrre un liquore in onore della Santuzza.
Ci vorrà un anno per mettere a punto la “ricetta perfetta”. Nel novembre 2014 nasce così l’Amaro della Santuzza costituito da un infuso di finocchietto selvatico, mentuccia, iperico e aloe vera che insieme all’acqua, allo zucchero e al caramello, diventano i semplici ingredienti del primo ed unico “Amaro di Palermo” così come si trova scritto nell’etichetta che ben rappresenta lo spirito del liquore prodotto dall’ Opera Don Orione.
Amacardo
Amacardo è il liquore a base di carciofino selvatico dell’Etna. Dall’incontro con le scorze d’arancia nasce la versione Amacardo Red. L’amaro presenta un colore ambrato, offre profumi aromatici e regala un sapore caramellato, dolce e profumato.
Un amaro da servire ghiacciato a tavola per eventi importanti. Esiste anche la versione Amacardo Black in cui il carciofino selvatico dell’Etna è usato “in purezza” e sorprende con il suo gusto agreste e amabile. È un digestivo al sapore di Sicilia prodotto con i carciofini selvatici che nascono intorno al prezioso vulcano.
Amaro Dunci
Amaro Dunci è l’amaro a base di arancia e fico d’India prodotto dalla Doric Farm, l’azienda che partendo dalle preziose materie prime dell’Agrigentino, le trasforma in prodotti eccellenti in vendita all’interno del Doric Boutique Hotel, un luxury resort con vista sul tempio di Giunone nella splendida Valle dei Templi di Agrigento. Il gusto dolce del fico d’India viene sapientemente bilanciato dalla presenza dell’arancia per un risultato gradevole che lascia pulito il palato che ne resta a lungo intriso.
Amaro Indigeno
L’Amaro Indigeno mutua il proprio nome dagli ingredienti utilizzati, tutti rigorosamente made in Sicily, in particolare della zona dell’Etna.
Il sorso alterna con eleganza il dolce e l’amaro. Per primo arriva la dolcezza del melograno che, insieme alla scorza di arancia e alla carruba, regala la nota aromatica e fruttata che si percepisce sin dal primo sorso. In chiusura volge verso l’amaro grazie al sentore di erbe spontanee cresciute ai piedi dell’Etna. Grazie a queste caratteristiche si presta bene alla Mixology oltre che come ingrediente di alcuni piatti gourmet cui conferisce una piacevole nota amaricante.
Amaravigghia
Amaravigghia ( in siciliano “la meraviglia”) è l’amaro che fa parte de “I Gioielli del Gusto” la linea di prodotti enogastronomici di Isolabella Gioielli, il brand catanese che ha deciso di puntare sulle eccellenze siciliane.
Nasce dall’abbraccio di alcune erbe che si trovano sul vulcano Etna grazie al clima e temperature favorevoli alla crescita spontanea con l’infuso di scorze dell’agrume mani di Buddha. In particolare il ginepro, la genziana, la corteccia di Cinchona e l’assenzio. Queste erbe regalano all’amaro profumi e sapori davvero straordinari in grado di donare ad ogni sorso una emozione di Sicilia. Amari Siciliani è una giovane azienda a gestione familiare in provincia di Palermo che ha prodotto una intera linea di referenze di amari.
Amaro Sabbenerica
Il nome dell’Amaro Sabbenerica, prodotto da Amari Siciliani, indica un antico saluto usato in Sicilia da nonni e bisnonni fino agli anni ’50. Il significato letterale è “sia benedetto”, quindi oltre che un saluto è anche una benedizione e l’augurio di una buona giornata. Tra gli ingredienti carciofo, alloro, limone e zenzero sapientemente miscelati per un sorso intrigante e raffinato dal finale persistente.
Batò Amaro Siciliano
Batò è un amaro siciliano prodotto dalle Cantine Pellegrino e ne rappresenta il legame con la Francia. É realizzato secondo l’antica ricetta ancora oggi gelosamente custodita dalla storica cantina di Marsala, in provincia di Trapani. Il nome Batò deriva dall’italianizzazione della parola bateau (barca in francese) e vuole rendere omaggio a un episodio che ha profondamente segnato la storia della famiglia Pellegrino e il destino di un territorio. La ricetta di Batò oggi è ancora quella creata da Oscar Despagne per Cantine Pellegrino. L’amaro è ottenuto dalla lenta e lunga macerazione in alcool di una selezione di erbe officinali ed essenze.
Al naso sono evidenti le note di arance amare, menta, cacao, liquirizia e caffè tostato. Il gusto invece è morbido e rotondo, con note dolci ma non stucchevoli. Batò può essere gustato freddo, con ghiaccio o a temperatura ambiente ed eccelle in abbinamento ai dolci di ricotta, al gelato alla vaniglia o fior di latte. Perfetto come dopo pasto o digestivo, accompagna i momenti di relax della giornata.
Dalloro
Dalloro è il liquore, a base di alloro, prodotto da Casallora in omaggio alla vita lenta, ma attenta, per chi vuole vivere con leggerezza, ma mai con superficialità.
L’amore per l’ambiente e la Natura emerge anche dall’uso di un packaging completamente riciclabile. Si tratta di un prodotto artigianale “sincero” poiché realizzato senza additivi chimici o coloranti e con le proprietà benefiche dell’alloro cresciuto ad acqua e sole. In bocca il sorso esalta il gusto dell’alloro rendendolo il fine pasto ideale per ogni tipo di pietanza.
Mannamaru
Mannamaru, è l’amaro siciliano che nasce alle pendici dell’ Etna, prodotto in piccole quantità, utilizzando mandarini biologici che vengono selezionati con cura da agricoltori del territorio. Si tratta di un progetto integralmente ideato da due giovani siciliani, Gaetano Peci e Salvo Cosentino che, spinti dall’amore per la propria terra, danno vita a questo amaro che si distingue per la sua unicità ed originalità e per omaggiare la Sicilia con il suo agrume dal profumo più raffinato, il mandarino.
È, infatti, il nome del mandarino che ispira l’idea del naming “Mannamaru”, frutto dell’unione delle due parole siciliane “manna” – come manna-rinu, che sta per mandarino – e “amaru” – amaro -. La fusione dei due vocaboli s’intreccia in un’ulteriore gioco fonico trasformando la denominazione originale nell’espressione (m’annamuru) termine che in italiana si traduce in “m’innamoro” proprio come ci si innamora di questo liquore di cui ogni bicchierino è un sorso di Sicilia.
Elisir D’Amore – Liquore alla mandorla -Bar Turrisi
Questo elisir è l’incontro tra un vino bianco secco, erbe aromatiche, mandorle, ed essenze agrumarie che rendono il tutto al quanto fine ed inconfodiblie. Un liquore che inganna i sensi al primo sorso per la dolcezza, ma amaro affiora il suo retrogusto, essenza tipica della mandorla.
Il profumo racchiude in se l’ebbrezza mistica di una voluttà femminile, dalla quale come musa ispiratrice questo nettare rispecchia in essa tutte le sue qualità : dolce, vellutato, morbido , profumato… amaro. Aromatizzare il vino ha lo scopo di far conoscere ai popoli del mondo tutti i sapori e le essenze di questa nostra terra ricca di ogni sorta di ricchezza.
Ed è proprio questo il segreto profondo del vino alla mandorla. Viene servito ghiacciato con una scorza di arancia o di limone che esaltano ancor più l’aroma. Il suo colore ambrato lo rende davvero fine e signorile, inconfondibile. Disponibile sia in bottiglia classica che in una ‘irriverente’ bottiglia dalla forma fallica in tema con il noto Bar Turrisi a Castelmola famoso per rappresentare un vero e proprio inno alla virilità avendo preso proprio il ‘fallo’ come simbolo e inconfondibile marchio di fabbrica.
Nepeta
Nepeta è l’amaro siciliano ottenuto dall’infuso di nepitella biologica e Limone di Siracusa IGP. Il suo gusto straordinario, dato dall’incontro tra erbe aromatiche e agrumi di Sicilia che regalano un profumo inconfondibile, è perfetto per un fine pasto fresco e digestivo o per un cocktail estivo e dissetante.
Rosso Amaro
Rosso Amaro nasce dall’inaspettato e insolito incontro tra le uve rosse di Nero d’Avola e selezionate erbe aromatiche e officinali, le cui indiscusse proprietà digestive lo rendono il complemento ideale di ogni momento conviviale e un ottimo fine pasto. Esprime il carattere siciliano e il profondo legame con il territorio siracusano in cui i vitigni di Nero d’Avola donano le uve e il vino che gli conferiscono una forte personalità, un gusto corposo e un intenso.
Oltre al Nero d’Avola, alloro, cardo, cannella, timo, carruba, scorza d’arancia sono solo alcuni degli ingredienti di Rosso Amaro che vengono sottoposti ad processo di macerazione ed infusione lungo e lento. Ne risulta un sorso corposo e deciso piacevole al palato, con delicato retrogusto amaro delle erbe aromatiche, che lascia una delicata freschezza balsamica e un finale persistente.
Shurhuq
Shurhuq, nasce dal progetto di Salvo Neri e Nicola Cammisano, due amici prima che soci, che hanno fatto del succo di melograno e arancia amara assaggiato in un mercato di Istanbul, un liquore che rappresentasse, anche grazie all’aggiunta del finocchietto selvatico, le eccellenze siciliane.
Anche la scelta del naming, che in arabo significa “scirocco”, il vento caldo che proviene dalle lontane terre a sud-est e il logo rimandano ai mori che dal deserto sono giunti in Sicilia lasciando la loro impronta indelebile nelle tradizioni enogastronomiche.
Da quelle stesse terre proviene, infatti, originariamente l’ingrediente principale, il melograno, frutto ricco di vitamine minerali e antiossidanti. Il succo di melagrano arricchito con infuso di arance e finocchietto selvatico, tutti rigorosamente made in Sicily, sono i caratteri distintivi di questo amaro, prodotto a Bolognetta, in provincia di Palermo, ottimo bevuto con ghiaccio a fine pasto per le sue proprietà digestive oltre che adatto alla preparazione di cocktail durante la bella stagione. Oggi i due soci lanciano un nuovo progetto che accosta a questo liquore una raffinata collezione di bicchierini di ceramica realizzati dall’artista bagherese Laura Buzzetta che raffigurano le classiche teste di moro, sia uomo che donna, sia bianche che more, di cui è possibile richiedere la collezione completa tramite lo shop on line.
Spinamara
Spinamara, è il liquore a base di due dei frutti siciliani più rappresentativi: il ficodindia e l’arancia rossa, con l’aggiunta del cardo selvatico. “Spinamara” è nato a Belpasso, piccolo centro alla pendici dell’Etna, un prodotto, unico e innovativo, dall’idea di due sorelle, Sara e Francesca Piana, studentessa universitaria la prima e imprenditore agricolo e della ristorazione la seconda che hanno dato il via ad un progetto, tutto “Made in Sicily”, creando il primo digestivo naturale di ficodindia, arancia e cardo selvatico accompagnato da un mix di erbe aromatiche che regalano un sapore inconfondibile e genuino.
L’idea nasce dalle letture delle due sorelle di un’antico scritto ritrovato su alcune usanze dei monaci che allocavano nel convento di San Vito sull’Etna nel XV secolo in cui si parla di “un liquore a base di ficodindia, frutti di arancio amaro e miscelanza di foglie di cardo e erbe aromatiche” di cui le due giovani imprenditrici siciliana hanno cercato, riuscendoci, di ricreare l’intensità che nasce dai profumi dei frutti bilanciate dal cardo selvatico che rende piacevole ed equilibrato ogni sorso.