Prima l'orrore delle decapitazioni, poi gli attentati, e adesso L'Isis minaccia la Sicilia e quel suo gasdotto che la collega al Nordafrica. Questo, almeno, è quanto figura tra le ultime aggressioni verbali in rete dei membri del movimento terroristico musulmano che, dopo aver pubblicato una foto del Colosseo deturpato e sormontato dalla bandiera nera di Al Baghdadi, continua a mettere paura al mondo intero, prendendosela questa volta con l'Isola più grande d'Italia.
La mappa del gasdotto
Una mappa del gasdotto siculo-libico, quello che collega Gela a Tripoli, è ciò che spicca su twitter, il famoso social network del quale i seguaci di Maometto si sono serviti per far giungere la propria minaccia alla Sicilia:
Le onde ci separano, ma questo è un mare piccolo, è una promessa al nostro Profeta. State attenti, ogni stupido passo vi costerà caro. Ogni stupido passo incendierà tutto il Mediterraneo.
La rezione del popolo siciliano
Sono esattamente queste le parole che recita l'epigrafe musulmana, che rappresenta a tutti gli effetti un ulteriore modo per diffondere panico e paura.E proprio panico e paura sono i due tipi di reazione dalla quale il popolo siciliano deve stare lontano, poichè la minaccia dell'Isis alla Sicilia non è altro che un mix di marketing e show per disseminare ansietà e raccogliere consensi. Certo, visto ciò che i suoi membri hanno dimostrato di saper fare, prendere alla leggera tali minacce sarebbe davvero poco opportuno. Sarebbe infatti auspicabile un intervento diretto della nostra classe politica per far luce sulla questione, e per aggiornare la propria popolazione sugli sviluppi di questa intricatissima, e alquanto spaventosa, vicenda. E intanto, mentre un po' tutti attendiamo maggiori spiegazioni a riguardo, l'Isis è sempre più vicino, pronto a colpire in qualsiasi momento, ma a differenza dei precedenti attacchi terroristici un avvertimento, più o meno veritiero, questa volta è stato lanciato. Non sarebbe forse il caso di intervenire prima che il rischio diventi concreto, e cercare di fare tutto il possibile per evitare quella che, al giorno d'oggi, sarebbe solo l'ennesima carneficina?