Una pillola di Sicilia dagli Scenari Meteorologici Ambientali Mediterranei. Estratto dallo Scenario di bel tempo di alta pressione anticiclonica.
C’è un luogo del sud della Sicilia dove a breve distanza dai suoi dintorni si registra una differenziazione microclimatica. Un piccolo stacco di luminosità. Vi intervengono favorevoli condizioni meteomarine, morfologiche ed espositive. E’ l’estremo vertice meridionale della Sicilia sud-orientale, piccolo triangolino insulare del più grande triangolo disegnato dall’intero territorio della Sicilia. Questo spigolo è da considerarsi un isola a sé stante, denominata appunto “l’isola nell’Isola” aperta all’interazione dei due mari che la cinturano, lo Ionio ed il Mediterraneo, pertanto più ventilata. L’isola nell’Isola è la naturale propaggine meteorologia “subtropicale d’Italia”, è il luogo più africano d’Italia, il più a sud, il più soleggiato, il più secco.
È la patria del ciliegino di Pachino, del pesce e suoi prodotti (Portopalo, Marzamemi, Avola, Cassibile – Siracusa), del vino e delle mandorle di Avola, dei dolci e di tanti altri prodotti ortofrutticoli in anticipo stagionale e carichi di zucchero naturale di una terra arsa dal sole, ma con l’acqua nel sottosuolo. Non è bagnata da piogge per mesi e mesi, ma di tanto in tanto ne è ricompensata in un sol colpo. E’ una serra naturale. È una delle “isole” dell’arcipelago ambientale, territoriale e sociale siciliano.
Possiede due piccole perle della natura fra le più vergini d’Italia: le Riserve Naturali di Vendicari e il Canyon della Cava Grande del Cassibile. I colori scenografici che si sprigionano in queste due perle ambientali esaltano la magnificenza degli Scenari Meteorologici luminosi tropicaleggianti, quando esibiti nella veste più trasparente. Vendicari sprigiona la gamma colorata dell’azzurro gradato delle lagune coralline, e Cava Grande del Cassibile la gamma del verde gradato delle oasi del deserto.
“L’isola nell’isola” è il luogo d’Italia a più alta probabilità di non perdere il bagno estivo, pressoché certo, ed il “pressoché” è solo scrupolo cautelativo, tanto per essere precisi. È il luogo che ha la più alta temperatura media d’Italia ed il mare, di fronte, più profondo del Mediterraneo. Questi i “più”.
Ma non ha la montagna, non ha rilievi imponenti che impediscano il flusso di collegamento, di scambio atmosferico d’orlo allo spigolo ondulato fra i due orizzonti marini di Ionio e Mediterraneo. Altrimenti non l’avremmo denominato “l’isola nell’Isola”. Perché nel vertice tagliato dalla direttrice Cassibile (Siracusa), Avola, Noto, Rosolini, Ispica, Pozzallo, Marina di Modica, è come vivere in un’altra piccola Isola nell’Isola più grande. E’ il luogo in cui capita tante volte all’anno che nelle sue colline interne piova, per temporali veloci, e lungo la costa splenda il sole. Ma quando piove? Mai? Quando vi si stabilisce lo Scenario di Bassa Pressione a componente di spinta di Grecale, Levante, Scirocco – Libeccio ciclonico, piove, tanto e per tanto tempo (vedi Scenario di Bassa Pressione ciclonica). È uno scenario condiviso con il basso Ionio, il Mediterraneo meridionale, il Golfo della Sirte, canale di Sicilia, Tunisia.
A sud di Siracusa andando incontro a “l’isola nell’Isola” scendendo dalle terminazioni sud-orientali dell’altipiano ibleo, oltre la linea fra Avola e la città barocca di Noto, appare a mezzogiorno un bagliore africano, un ulteriore stacco della già intensa luminosità siculo-mediterranea: cambia lo splendore, la trasparenza, la ventilazione, l’umidità, la temperatura, la morfologia, la geologia, il colore dei terreni, il paesaggio complessivo, l’attività agricola. Questi luoghi del Sud Est con le Alte Pressioni predisponenti sono beneficiati più marcatamente dalle propaggini dei “soffioni” caldo secchi del deserto, dai cieli così azzurri, trasparenti, abbaglianti, da entusiasmare i sensi e le attività all’aperto. Trattasi di scenario frequente in tutta la costa meridionale siciliana e delle isole minori meridionali.
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Giuseppe Cugno è geologo specialista di Territorio e Ambiente, Clima e Meteorologia del Mediterraneo, docente universitario a contratto. Dalla laurea in Geologia, il curriculum scientifico professionale accademico di Cugno si è sviluppato in tre filoni concatenati. Formazione e ricerca, le fondamenta. Docenza universitaria. Libera professione.
Ricerca diretta sul territorio dal seme iniziale di rilevatore geologico coautore delle Carte Geologiche della Sicilia Sud-Orientale, con la Cattedra di Geologia Università di Catania. Coautore su Sedimentary Geology di ricerca sedimentologica di dettaglio sui Monti Iblei attorno Cava Grande, Sicilia sud orientale. Studi vari e pubblicazioni mirati alla conoscenza di territorio e ambiente (atmosferico, terrestre, marino).
Docente a contratto al Politecnico di Torino previa idoneità per studiosi dotati di qualifica scientifica per insegnamenti presso la II Facoltà di Architettura. Docente di insegnamenti ambientali in corsi di laurea e master di 1° e 2° livello per le Facoltà d'Ingegneria dell'Università di Catania ed Enna.
Di singolare risonanza la ricaduta su beni pubblici primari dell'indirizzo impresso alla professione contraddistinta dall'accurata selezione delle consulenze. Questa l'impronta distintiva. Da cui la libertà di giudizio sempre a favore dell'ambiente. Degli “scenari meteorologici” l’utilizzo conoscitivo per l'inquinamento atmosferico "Quando, Dove e Perché".
Totale l'impegno per la Riserva Naturale di Cava Grande del Cassibile, raggiungibile, tra l’altro, da un sentiero naturalistico che parte da Canicattini Bagni. Il suo nome ricorre associato ripetutamente a Cava Grande per averla prima studiata, pubblicata, divulgata e fatta conoscere al mondo con mezzi propri, e dopo difesa strenuamente dalle discariche.
Si distinguono incisivi e coraggiosi studi geologico-ambientali risultati determinanti a scongiurare:
L’irreparabile inquinamento delle acque vergini delle sorgenti Fiumarella del Vallone Cardinale nei Monti Iblei. Ad uso idropotabile diretto di migliaia di cittadini (Canicattini Bagni) e a monte del bacino d’origine delle mitiche sorgenti del Ciane della storica Siracusa “greca”.
L’inquinamento del territorio adiacente la Riserva Naturale di Cava Grande del Fiume Cassibile alimentato da tante sorgenti rimaste fra le ultime incontaminate, per concause naturali ed antropiche molto fortunose nello scempio generale.