Gli chef siciliani Gaetano e Vincenzo Quattropani scelti da New York per curare un matrimonio internazionale lungo tre giorni. Dopo la vittoria al Best Catering and Events Award, i fratelli Quattropani e tutto il loro staff, continuano a valorizzare la Sicilia come principale destination wedding al mondo. Una nuova dimostrazione dell’esistenza di tante eccellenze siciliane, riconosciute in tutto il mondo.
Americani, africani e coreani sono giunti, nell’ultima settimana di giugno, nel Val di Noto per assaporare i piatti gourmet, realizzati tramite magnetici cooking show, nelle varie isole di sapore, create nelle stupende location immerse tra il mare e la natura incontaminata.
Tante straordinarie location hanno ospitato le cene con raffinati menù in cui non sono mancate le materie prime del territorio. Un’esplosione di sapori in cui ha trionfato anche il finger food, chiaro segnale di una cucina fatta di ricerca in piena evoluzione.
A ricevere la maggiore approvazione dai turisti, è stato l’angolo dedicato alle crudità di mare, insieme a quello dell’hamburger di gambero e songino. Tanto spazio anche per i dolci: a farla da padrone i cannoli realizzati artigianalmente e i raviolini di ricotta fritti a vista, il tutto esaltato dalle boccette di gelato con frutti di bosco con confettata finale.
Il matrimonio come vera “experience turistica”, non solo buon cibo, grazie all’idea dei due chef di Palazzolo Acreide, che ha portato gli ospiti internazionali a riscoprire da Siracusa ebraica tra vicoli e marmo bianco e la tradizione della ricerca del tartufo nel territorio di Buccheri.
“Siamo orgogliosi di questa recente esperienza – dichiarano Gaetano e Vincenzo Quattropani -. Per noi è un grande risultato che siamo riusciti ad ottenere grazie a trent’anni di lavoro costante in cui siamo sempre stati affiancati da uno staff instancabile e professionale. Esperienze come questa ci aiutano a potenziare la Sicilia come destination wedding su scala mondiale, puntando alla valorizzazione del nostro patrimonio enogastronomico, artistico e culturale della nostra amata isola”.