L'inquinamento danneggia la nostra salute sotto diversi aspetti, ma forse non tutti sanno che può provocare danni anche ai capelli, provocandone addirittura la perdita. A lanciare l'allarme è il dermatologo Fabio Rinaldi, presidente dell'International Hair Research Foundation e docente alla Sorbona di Parigi, che sta conducendo alcune ricerche sul tema.
Il fusto dei capelli – spiega l'esperto – è come una spugna che assorbe tutto quel che c'è nell'atmosfera attraverso la cuticola esterna, compresi odori, fumo di sigaretta, polveri sottili, metalli pesanti, gas di scarico e quant'altro ammorba l'aria delle nostre città.
Le sostanze inquinante danneggiano i capelli non soltanto a livello estetico:
Osservandoli al microscopio si vede bene che sono destrutturati, perché le cellule delle cuticole esterne protettive perdono la loro compattezza.
Le chiome sono più fragili, dunque, e i capelli si spezzano con facilità. Le sostanze tossiche assorbite dai capelli finiscono per depositarsi sulla pelle del cuoio capelluto, provocando irritazioni e dermatiti.
Come ci si può difendere? Anzitutto, lavando spesso i capelli. La frequenza è soffetti, ma quella giusta va da un lavaggio quotidiano a due a tre lavaggi alla settimana. Per chi abita in una grande città è consigliabile lavarli al massimo ogni tre giorni.
Fare spesso lo shampoo con un il prodotto giusto – delicato, a ph neutro, con l'indicazione per lavaggi frequenti – è la prima mossa per allontanare dalle nostre chione e dal cuoio capelluto, oltre allo sporco, tutte le sostanze inquinanti.