Non è solo l’architettura a rendere la Terra Barocca una tra le più seducenti della Sicilia. Lonely Planet celebra la bellezza della Sicilia e propone un itinerario che connette Santa Croce Camerina a Modica e Ispica, Scicli a Ragusa, alla scoperta non solo di capolavori artistici patrimonio dell’umanità, ma anche degli angoli più remoti, siti sconosciuti, fino a lambire città che nemmeno esistono sulla mappa – ma sono vere metropoli nell’immaginario collettivo.
L’itinerario nella Terra Barocca
Raggiungibile anche tramite gli aeroporti di Comiso e Catania, quello della Terra Barocca è un itinerario percorribile in ogni direzione e partendo da dove si preferisce: le distanze sono sempre brevi e tutte le strade, qui, portano al mare – passando per borghi annidati sui colli e strade ammantate del profumo di capperi e gelsomino. Un viaggio che parte da una Punta e vi fa scoprire un territorio che ha molte più storie da raccontare di quanto si racconti. È la Terra Barocca, l’area della destinazione turistica Enjoy Barocco della guida Lonely Planet.
I luoghi di Montalbano
Il primo itinerario è legato al commissario Montalbano, la cui serie tratta dalla celebre penna del Maestro Andrea Camilleri, è stata ampiamente girata a Punta Secca, una frazione di Santa Croce Camerina, a due passi da Ragusa Ibla, il suo avamposto sul mare. Assieme alla vicina Punta Braccetto fu abitata già in epoca bizantina, grazie al suo ruolo strategico di vedetta sul mar Mediterraneo. Le tante torri di avvistamento sparse nella costa sono la testimonianza sgretolata di quegli anni di galeoni e pirati; oggi a Punta Secca l’atmosfera tra faro e porticciolo è molto rilassata: vecchie case di pescatori, la Torre Scalambri (che ospita un bel locale) e una spiaggia libera e mai troppo affollata. Ne approfittiamo per il primo bagno dell’anno. A Punta Secca i fan più attenti della serie tv riconosceranno la casa del protagonista Salvo Montalbano – è la villa che troneggia tra Corso Aldo Moro e Corso Giuseppe Verdi. Oggi ospita un bed and breakfast ‘d’autore’, con una terrazza che affaccia sul mare e su tanti flashback cinematografici. Vigata, la città fittizia imbastita per il set, è una sorta di ‘paese sparso’ in Terra Barocca: qui a Punta Secca c’è anche quella che nelle riprese era la sua piazza principale con il celebre commissariato, visitabile, su richiesta.
Modica e il luogo di San Giorgio
Una volta giunti a Modica, perla della Sicilia orientale, non si può fare a meno di ammirarne l’arte barocca di cui i suoi monumenti sono intrisi. In particolare il Duomo di San Giorgio è uno degli esempi più significativi dell’arte barocca in Sicilia. La domenica successiva al 23 aprile, ogni anno si celebra la Festa di San Giorgio che è fra gli eventi folkloristici più seguiti e amati dai modicani e dai turisti, che seguono in processione la statua del Santo per le vie del centro storico tra Modica Alta e Modica Bassa. I momenti più suggestivi della festa sono quelli in cui la scalinata si riempie di fedeli in trepidante attesa per l’uscita e poi, per l’entrata della Statua di San Giorgio, accompagnata dalle urla gioiose dei portatori, dai fuochi pirotecnici e dalle musiche della banda.
Il Cristo in Gonnella di Scicli
Scicli è uno dei principali centri del barocco siciliano, insieme a Noto, Ragusa, Modica e Siracusa. Il barocco rappresenta, infatti, uno dei periodi più emblematici dell’architettura della città. Di costruzioni e chiese di stile barocco rimangono tanti esempi tra cui Palazzo Beneventano, la Chiesa di Santa Teresa, la Chiesa di San Bartolomeo. All’interno della Chiesa di San Giovanni è possibile ammirare un quadro particolare il “Cristo in gonnella” di scuola fiamminga mentre la Chiesa Madre custodisce la statua della Madonna delle Milizie che ogni anno il primo sabato di maggio, brandendo la sua scintillante spada, viene portata in trionfo in groppa al suo cavallo bianco.
Il Castello di Donnafugata
Da Punta Secca ci spostiamo verso nord di qualche chilometro. Qui ammiriamo il Castello di Donnafugata, nel territorio di Ragusa, dimora nobiliare ottocentesca dalle belle merlature, un loggiato arabeggiante, che conta ben centoventidue stanze il tutto circondato da un immenso parco, una enorme macchia verde di otto ettari che custodisce un ficus gigante e un labirinto fatto di pareti in muratura a secco, come le masserie fortificate. Uscire dal labirinto è decisamente più impegnativo e potrebbe capitarvi di metterci un bel pò.
L’importante è che riusciate a dedicarvi al giardino, all’enorme ficus, al tempio circolare del parco e al castello. Alcune sale della dimora conservano eleganti affreschi, e c’è anche il Museo del Costume, una collezione di abiti e ornamenti siciliani prodotti dal Settecento in poi. Assolutamente da non perdere!