Fiordi, faraglioni e atolli incastonati nel mare turchese: se sognate il paradiso ecco la lista delle 100 spiagge più belle del mondo del 2024 secondo Lonely Planet. Tre sono in Italia e una in Sicilia. Scopriamo, di seguito, dove si trova.
Le 100 spiagge più belle del 2024
Le spiagge più belle del mondo 2024 secondo Lonely Planet sono in Spagna e Grecia capolista d’Europa. In Italia le tre perle in Campania, Sardegna e Sicilia.
Ce n’è per tutti i gusti
Lonely Planet – un’istituzione in tema di travel destination – ha pubblicato la lista dei 100 lidi più belli del mondo del 2024, nel libro appena uscito: “Best Beaches: 100 of the World’s Most Incredible Beaches”. Basta guardare le immagini per sentirsi già con un piede sulla battigia e la valigia aperta sul letto. Ce ne sono per tutti i gusti, dalle più ventose in Bretagna, agli atolli sperduti dei Tropici, dai fiordi norvegesi alle baie spettacolari indonesiane. Coreografate da tutte le sfumature di azzurro disponibile. Con 30 spiagge l’Europa è il continente più rappresentato, con Spagna e Grecia capolista e ben 5 location in classifica. L’italia è rappresentata con tre incredibili baie.
Le tre spiagge italiane scelte da Lonely Planet 2024
Baia di Ieranto, penisola Sorrentina, Campania
L’incantevole baia di Ieranto, a Massa Lubrense, in provincia di Napoli, è un’insenatura unica all’estremità della penisola sorrentina, custode di miti e leggende, è uno scrigno di meraviglie naturali che si mescolano con la storia e la cultura della zona. Proprio di fronte ai maestosi faraglioni di Capri, questa baia è stata donata al Fai nel 1987, per preservarla contro i pericoli della speculazione. Secondo Plinio il Vecchio, la Baia di Ieranto è il luogo in cui Ulisse avrebbe incontrato le Sirene durante il suo leggendario viaggio di ritorno verso Itaca, come narra l’Odissea.
Questa testimonianza è solo una delle tante che raccontano la lunga storia di bellezza e ispirazione offerta da questa porzione di costa campana. Il paesaggio è arricchito dai faraglioni e dalle tracce di un passato industriale legato a una cava di roccia calcarea, dismessa negli anni ‘50. Per arrivare alla Baia di Ieranto si percorre un sentiero che parte da Nerano, il borgo di pescatori sulla punta della penisola sorrentina; dalla piazzetta del paese inizia una passeggiata nella macchia mediterranea, tra uliveti, piante di fico, e un panorama da urlo. La baia è uno spettacolo meraviglioso, la sua spiaggia è formata da piccolissimi sassolini, e c’è anche un trampolino in cemento per fare i tuffi e buttarsi nel mare cristallino con vista su Capri.
Cala Goloritzé, golfo di Orosei, Sardegna
Bella come un dipinto, Cala Goloritzé, nel comune di Baunei, in provincia di Nuoro, si materializza lungo la costa aspra e rocciosa di Monte Santo, al centro della costa occidentale della Sardegna, quella che affaccia verso il Tirreno. Questo tratto di litorale, a picco sul mare, con altezze vertiginose come Perda Longa, si ritira dolcemente creando una scenografica insenatura. Qui una moltitudine di sassolini bianchi levigati si stende su un fondale di una trasparenza surreale, le acque turchesi provengono da sorgenti carsiche sottomarine.
Le rocce marmoree modellate dal tempo emergono dal mare, formando un arco naturale, e la celebre guglia di Monte Caroddi a forma di piramide si erge a 143 metri d’altezza. Imponenti falesie ricoperte da macchia mediterranea profumata circondano la zona, mentre alle spalle si estende una foresta di lecci e corbezzoli. Cala Goloritzé, incontaminata e selvaggia, riconosciuta come Monumento Nazionale, protetto dal 1995, è la spiaggia più fotografata dell’Ogliastra, la sua spettacolare distesa di sassolini bianchi si è formata nel 1962 a seguito di una frana dalla parete di arenaria. Accanto alla spiaggia principale si trova la piccola “spiaggia delle sorgenti”, così chiamata per le acque sorgive che sgorgano tra gli scogli. La baia è delimitata da una parete rocciosa con un arco di pietra scavato dall’erosione del mare mentre la scena è dominata dalla maestosa guglia chiamata “aguglia a tramontana”, uno sperone calcareo apprezzato dai climber di tutto il mondo. Per arrivarci bisogna percorrere un sentiero di tre chilometri e mezzo partendo dal parcheggio di su Porteddu, sull’altopiano di Golgo: circa un’ora di discesa e un’ora e mezza di salita al rientro. Si può anche raggiungere via mare con diverse servizi charter dalle città vicine.
Cala Capreria, Riserva Naturale dello Zingaro, Sicilia
Le spiagge e calette che si svelano all’improvviso lungo la costa rocciosa e frastagliata, le distese di ciottoli lucidi lambiti dal mare, le piccole grotte accessibili sia dalla terraferma che dal mare, e i pavimenti a pelo d’acqua che incitano all’avventura, sembrano disegnati appositamente per accogliere gli animi esploratori. Questo è il mondo incantato della Riserva dello Zingaro, che appartiene al comune di San Vito Lo Capo, in provincia di Trapani, un luogo dove ogni elemento sembra al suo posto, lontano dai rumori cittadini e senza strade percorribili in auto, solo sentieri che invitano a perdersi nel suono della natura.
Sette chilometri di costa che regala sette calette incantevoli, accessibili solo a piedi o in barca. La Capreria è la prima caletta che si incontra dopo circa venti minuti di cammino in discesa verso il mare. Si arriva dopo aver attraversato la famosa galleria scavata nella roccia, rimasta incompiuta come simbolo della storica manifestazione del 1980 che riuscì a fermare i lavori della strada litorale. La spiaggetta di ghiaia bianchissima è protetta dalle rocce e dalla vegetazione; Cala Capreria offre uno scenario spettacolare con acque dai colori intensi e regala la sensazione di trovarsi su una spiaggia tropicale. La magia di questa spiaggia si apprezza ancora di più fuori stagione, quando la tranquillità prevale. In pochi metri, Cala Capreria sintetizza l’eleganza di una costa unica nel suo genere, rendendo quasi impossibile resistere all’invito di immergersi o di concedersi una breve nuotata.