Il borgo di Longi si trova su un terrazzo naturale, dominato a nord dalle Rocche del Crasto. Questo piccolo centro montano ricade all’interno di un patrimonio naturalistico e paesaggistico molto interessante. Ha origini molto antiche. Greci, bizantini e arabi hanno cercato di colonizzarlo nei secoli precedenti: così, è stato Castrum Longum, Longum, Alongi e infine Longi. Si tratta di una piccola perla sui Nebrodi, in provincia di Messina, con poco più di 1600 abitanti. L’ubicazione è strategica, a pochi chilometri dal mar Tirreno e a breve distanza dalle vette più alte e, spesso, innevate.
Il borgo si sviluppa intorno al Castello, risalente al XII secolo e conservato in ottimo stato. La cittadina ha mantenuto un impianto medievale con viuzze strette, scalinate in pietra e ripide discese. Da visitare la Chiesa Madre, che conserva alcune tele di Pietro Novelli, e la Chiesa dell’Annunziata, che custodisce una statua modellata da Giacomo e Antonio Gagini. Interessante anche l’area archeologica delle rocche del Crasto, con i resti della cinta muraria. Lo splendore di questo territorio è architettonico e naturalistico. Da non perdere i paesaggi del bosco di Mangalaviti, la Stretta (in cui le montagne sembrano toccarsi) e il lago Biviere. Ancora, proseguendo per le contrade di Crocetta, Stazzone e Pado, si arriva a Portella Gazzana, che conserva ancora le rovine del ‘Casino’, la residenza estiva del duca. L’albero che domina il posto è il nocciolo, un tempo, insieme alla coltura del grano, risorsa economica di grande rilievo per il paese.
Il paese di Longi è attento a conservare integre e a tramandare le proprie tradizioni culinarie: dal pane fatto in casa, ai dolci, ai salumi preparati con le carni pregiate del suino nero dei Nebrodi. Prelibate anche le pietanze a base di funghi. Bizzarro è, infatti, l’appellativo di Longi : è uno di li quattru paesi di li funci.
Foto di Giuseppe Mollica