Sono passati dieci anni dalla morte di Lorys Stival. Il 29 novembre del 2014 a Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa, la 26enne Veronica Panarello denunciò la scomparsa del figlio di 8 anni, Lorys. Poche ore dopo il suo corpo fu ritrovato in un canalone. Nel 2019 la donna è stata condannata in via definitiva a 30 anni di carcere e ha altri due procedimenti penali per calunnia e minacce a suo carico, ancora non definitivi.
Stando a quanto stabilito dai giudici, Veronica Panarello ha ucciso il figlio strangolandolo con delle fascette e ha poi gettato il corpo del bambino nel canalone. Nel corso delle indagini, si è sempre dichiarata innocente, ma ha anche fornito varie versioni agli inquirenti. Oggi sta scontando la sua pena. “La sento costantemente – ha detto il legale della donna, l’avvocato Francesco Villardita – all’interno del carcere sta mantenendo una condotta esemplare; si dedica ad alcune attività, lavora alla lavanderia, cuce, cucina, parla di Lorys e chiede di suo figlio più piccolo”. Tra un paio di anni Panarello potrà beneficiare dei primi permessi.
L’ex marito e padre di Lorys, Davide Stival, oggi non vive più in Sicilia: si è trasferito nel Nord Italia con il figlio più piccolo. “Non sembra vero che sono passati 10 anni così velocemente, sembra ieri – ha detto l’uomo – il ricordo di mio figlio Lorys è vivo“.
“È stato e sarà sempre al mio fianco, dove posso appoggiarmi quando perdo l’equilibrio. Quando il silenzio mi da un senso di vuoto, vorrei sentire la sua voce, ma so con certezza che la mia mano non l’hai mai mollata. Alzo gli occhi al cielo, osservo le stelle e ti penso, Lorys”. Nello scorso mese di giugno, in una lettera al quotidiano La Sicilia, aveva ricordato ancora una volta il figlio defunto, nel giorno in cui avrebbe compiuto 18 anni.
Oggi verrà celebrata una messa in ricordo del piccolo Lorys, alle ore 18:30, nella chiesa madre di Santa Croce Camerina: “Tra le stelle più belle ci sei tu, che brilli all’infinito nel cuore di tutti noi! Il papà, il fratellino, i nonni, gli zii e i parenti, tutti lo ricordano con vivo affetto e immutabile dolore”, si legge sui manifesti affissi in città.