Le leggende siciliane sono davvero tante. In tutta l’isola ci sono molti racconti legati a luoghi particolari e personaggi che, sul serio o per finta, hanno scritto la storia di questa terra. Oggi vogliamo parlarvi di Lu bancu di Disisa, una leggenda legata al territorio monrealese.
Si narra che in una grotta presso il Feudo Disisa, frazione di Monreale, siano custoditi tesori immensi, che potrebbero rendere ricca l’intera Sicilia. Quei tesori costituiscono Lu bancu di Disisa. La grotta fu per secoli meta privilegiata di svariati avventurieri che, attratti dal misterioso tesoro, affrontatori viaggi lunghi e tortuosi, pur di entrare e portare via qualcosa.
Il tesoro sarebbe composto da un’enorme quantità di denaro e monete d’oro e d’argento. Chiunque riuscisse ad avventurarsi all’interno restava a bocca aperta per l’incredibile luccichio. Oro e brillanti erano disseminati a terra, insieme a preziosi oggetti ammucchiati qua e là.
Nella grotta c’erano anche alcuni spiriti in sembianze umane, che giocavano a bocce o ai dadi ed erano seduti su monete e gioielli. Questo tesoro non era custodito e chiunque, volendo, avrebbe potuto portare via ciò che voleva. Il punto, però, è che nessuno è mai riuscito a portare via nulla.
Quanti hanno provato a prendere qualche moneta, non sono riusciti a trovare l’uscita dalla grotta fino a quando non hanno lasciato l’ultima moneta. . Chi resisteva e tentava di rubare qualcosa era costretto a fare i conti con forze sovrannaturali, che gli impedivano di tornare indietro. La via d’uscita scompariva all’improvviso.
In realtà un modo per riuscire a sbancare Lu bancu Disisa ci sarebbe. Basterebbe, infatti, trovare tre persone di nome Santi Turrisi, ognuno con una provenienza diversa. L’avventuriero deve recuperare dunque tre Santi Turrisi che provengono da tre diversi angoli del regno, ma non solo. Serve anche una giumenta di colore bianco, bisogna ucciderla e bisogna toglierle le interiora. Le interiora vanno mangiate a frittella dentro la grotta. Ma non è ancora finita. Anche i tre Santi Turrisi vanno uccisi. Solo così l’avventuriero potrà portare via il tesoro.