La cucina siciliana non ha confini, letteralmente. Lo sa bene lo chef siciliano Luca Ficara, 34 anni, partito da Catania alla volta dell’Antartide. Ficara si trova dallo scorso mese di ottobre sulla base scientifica italiana “Mario Zucchelli”, nell’ambito del PNRA (Programma Nazionale di Ricerca in Antartide).
Come racconta il Giornale di Sicilia, non è la prima occasione in cui affronta una sfida del genere. La prima campagna, infatti, risale al 2015, quando si imbarcò per raggiungere la base italo-francese “Concordia” al centro del plateau antartico. Vi rimase per un anno, in condizioni abbastanza estreme. In seguito è stato nella Mario Zucchelli Statio, dove è tornato per ben quattro campagne consecutive (l’ultima terminerà tra poche settimane).
La passione per la cucina ha sempre spinto Luca Ficara a partire. Subito dopo il diploma all’istituto alberghiero, infatti, è stato prima in Inghilterra, poi in Spagna, in Australia e in varie parti d’Italia. In Antartide uno chef non ha certo vita facile: il freddo e le lunghe distanze mettono alla prova la capacità di preparare i pasti per tutti gli ospiti della base.
Ogni giorno, Luca deve organizzare colazioni abbondanti, pranzi e cene. Il problema principale sta proprio nell’attività del cucinare, perché le materie prime sono congelate, disidratate e in scatole. Quasi tutte le provviste arrivano via mare e il cibo fresco è poco. Bisogna, inoltre, tenere conto della bassa umidità presente nell’aria.
Uno dei procedimenti più complicati è quello della lievitazione: Luca Ficara, insieme al suo team, ha docuto applicare e riadattare metodi alternativi. In Antartide, ha portato con sé la tradizione culinaria siciliana, facendola conoscere ai ricercatori della base scientifica: ha preparato arancine, pasta alla Norma e cannoli, organizzando anche serate a tema siciliane.