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“L’alchimia del tramonto trasforma il Mar Mediterraneo in oro fuso”. Con queste parole, l’astronauta Luca Parmitano ha accompagnato un nuovo scatto. Nell’immagine torna a fare capolino la Sicilia, in fondo, con la sua inconfondibile forma. L’isola è spesso presente nelle foto di AstroLuca, che è originario di Paternò. Anche in questo caso, i fan hanno risposto con tanti commenti carichi di affetto. Attraverso i social, Parmitano riceve quotidianamente messaggi pieni di stima: gli utenti apprezzano le sue foto che mostrano il nostro Pianeta da un inedito e affascinante punto di vista.

 

Pochi giorni fa, l’astronauta ha scritto un post, sottolineando l’importanza dei messaggi, spiegando la genesi delle sue foto:

«Il numero di messaggi che ricevo, di sprone, incoraggiamento, e pura gioia per le immagini del nostro pianeta che pubblico, mi riempiono di gioia e gratitudine – ha scritto Parmitano -. L’interazione e il rapporto con chi mi legge è uno scambio – e io leggo tutti i commenti; anche le molte richieste di fotografare luoghi o eventi ben precisi: Paesi, citta, regioni, e catastrofi naturali o causate dall’uomo. Le foto che pubblico sulle piattaforme sociali sono sempre ‘scatti d’opportunità’, ovvero immagini catturate in modo estemporaneo e del tutto casuale mentre ho un momento di libertà e l’occasione di guardare fuori da una delle ‘finestre’ della Stazione Spaziale Internazionale.

Non abbiamo alcun controllo sul tracciato a terra della Stazione: non scegliamo di sorvolare un determinato posto in un determinato momento. La quasi totalità del tempo a bordo è dedicato all’esecuzione di una fitta tabella di lavoro: scienza, manutenzione ordinaria e straordinaria, logistica, esercizio fisico. Tutto il resto – foto, filmati, interviste, le parole che sto scrivendo – non fa parte di questa tabella, ed è tempo preso dal nostro riposo: una telefonata in meno alla famiglia, una email in meno a un amico, un minuto in meno di sonno.

Credo sia molto importante, e continuerò a farlo con la stessa dedizione che metto nell’esecuzione dell’esperimento più delicato. Cercando di catturare quante più immagini potrò dell’Italia (tutta, intera, senza confini, senza regioni, senza accenti, senza campanilismi), dell’Europa, della Terra. E testimoniando la sua fragilissima bellezza».

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