La lucertola nera delle Isole Eolie, nota anche come Podarcis raffonei, oggi a rischio estinzione sarà al centro di un nuovo progetto, finalizzato alla creazione di un santuario per assicurarne la sopravvivenza.
Recentemente, i ricercatori dell’Università degli Studi di Roma Tre, dell’Università degli Studi dell’Aquila e del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), impegnati nel progetto Life Eolizard, co-finanziato dal programma LIFE dell’Unione Europea, hanno esaminato centinaia di lucertole, selezionandone alcune da far diventare esemplari fondatori del programma di reintroduzione.
Il progetto Life Eolizard
L’obiettivo è quello di salvaguardare la lucertola endemica delle Eolie, la Podarcis raffonei, uno dei rettili più minacciati d’estinzione in Europa. Il progetto punta a contrastare in cinque anni le minacce alla sua sopravvivenza e a creare un vero e proprio Santuario, che ne garantisca la conservazione a lungo termine.
Ad oggi, la lucertola nera, un tempo verosimilmente distribuita su tutte le isole Eolie, sopravvive solo in tre isolotti di ridottissime dimensioni, Strombolicchio, La Canna, Scoglio Faraglione e sul piccolo promontorio di Capo Grosso, nell’isola di Vulcano.
Proprio in queste due ultime località, mercoledì 28 agosto, il team ha analizzato diverse centinaia di lucertole, da entrambi i siti, e alcune di queste sono state prelevate per diventare gli individui fondatori del programma di reintroduzione.
Dopo un periodo di quarantena in cui le lucertole saranno sottoposte a un approfondito screening sanitario, verranno trasferite presso il Bioparco di Roma. Tramite analisi genomiche, i ricercatori selezioneranno i migliori riproduttori per garantire la massima variabilità genetica delle nuove popolazioni che saranno reintrodotte nel Santuario.
“Lo studio della lucertola delle Eolie non inizia con Life Eolizard, ma oltre dieci anni fa, quando è cominciato il monitoraggio della più importante popolazione di Podarcis raffonei sul promontorio di Capo Grosso a Vulcano”, ha dichiarato Daniele Salvi, professore presso l’Università degli Studi dell’Aquila.
La riproduzione degli esemplari fondatori avverrà nei centri di “captive breeding” del Bioparco di Roma e di Malfa, a Salina, appositamente creati per il progetto. Contemporaneamente, un altro gruppo di ricercatori ha iniziato a trasferire la Podarcis siculus dagli isolotti di Lisca Bianca e Bottaro, vicino a Panarea, installando trappole per catturare gli esemplari da spostare.
Questa specie, introdotta dall’uomo in molte isole dell’arcipelago, è ritenuta la principale responsabile della diminuzione della lucertola delle Eolie a causa della competizione e dell’ibridazione.
La rimozione della Podarcis siculus da Lisca Bianca e Bottaro consentirà la reintroduzione della Podarcis raffonei e la creazione di un Santuario a sua protezione. Le attività hanno preso il via anche simbolicamente con il varo dell’imbarcazione del progetto, che supporterà i ricercatori negli anni a venire.
“Il monitoraggio continuo delle popolazioni ci ha permesso di ottenere le prime stime affidabili sulla loro numerosità e di seguirne i trend demografici che sono cruciali per valutarne lo stato di conservazione – ha affermato Leonardo Vignoli professore presso l’Università degli Studi Roma Tre e responsabile del progetto Life Eolizard– Ci aspettano ancora 3 anni di intenso e duro lavoro per arrivare finalmente alla costituzione di un Santuario per la lucertola delle Eolie”.
Il progetto Life Eolizard rappresenta un importante passo avanti per la tutela della biodiversità delle Isole Eolie. Con l’impegno di ricercatori e istituzioni, si sta lavorando per garantire un futuro alla lucertola nera, simbolo di un ecosistema unico e fragile.
La creazione del Santuario e le attività di reintroduzione daranno una nuova possibilità di sopravvivenza alla specie. I prossimi anni saranno decisivi per raggiungere questo ambizioso obiettivo, proteggendo la Podarcis raffonei dalle minacce che ne mettono a rischio l’esistenza.
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