I grandi autori siciliani sono amatissimi in tutto il mondo e tradotti in tantissime lingue. È di questi giorni la notizia della traduzione in Esperanto del celebre romanzo “Uno, nessuno e centomila” di Luigi Pirandello: un’iniziativa che celebra il 90esimo anniversario del Premio Nobel per la Letteratura conferito allo scrittore agrigentino nel 1934, un omaggio al suo genio e alla sua capacità di esplorare la complessità dell’identità umana. Questa traduzione rilancia la fortissima presenza all’estero dei nostri autori: Giuseppe Tomasi di Lampedusa, con “Il Gattopardo“, è persente di 50 Paesi, Andrea Camilleri vanta innumerevoli traduzioni e Stefania Auci, con “I Leoni di Sicilia”, è in 42 Stati.
La traduzione in Esperanto (a cura del prof. Carlo Minnaja) di “Uno, nessuno e centomila” (che diventa “Unu, neniu kaj cent mil” non è solo un omaggio alla lingua universale, ma anche un modo per esaltare il carattere universale delle opere di Pirandello. L’Esperanto, creato per abbattere le barriere linguistiche, si presta a veicolare il pensiero di un autore che ha sempre riflettuto sulle contraddizioni dell’identità umana. Luigi Pirandello è un autore senza tempo. Nel 1934 fu insignito del Premio Nobel per la Letteratura “per il suo coraggio e l’ingegnosa ripresentazione dell’arte drammatica e teatrale”.
Nato nel 1867 ad Agrigento, allora nota come Girgenti, è sicuramente una delle figure più importanti della letteratura italiana e mondiale. La sua produzione spazia dal romanzo al teatro, indagando le fragilità e le contraddizioni della condizione umana ed esplorando temi come la molteplicità delle identità e l’illusorietà delle certezze. La traduzione della sua opera in Esperanto alle soglie dell’anno in cui Agrigento sarà Capitale Italiana della Cultura 2025, sottolinea l’importanza di una città ricca di storia e tradizione come punto d’incontro tra passato e futuro e mette in luce la Sicilia come crocevia di popoli, storie e culture. Foto Pietinen – CC BY 4.0.