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Con la sua incredibile voce e il suo carattere solare Lunaspina Caruso aveva conquistato il pubblico di X Factor 2024. Non aveva però ottenuto la sedia di Jack La Furia.

Un’esclusione considerata da molti ingiusta e che aveva subito scatenato i commenti inferociti dei follower. “Quando il talento puro si scontra con l’incompetenza” e “Sei stata sfortunata, ti è capitato il giudice sbagliato. Sei bravissima” – avevano scritto i fan sui social.

Ma chi è davvero Lunaspina Caruso?

Chi è Lunaspina Caruso

In pochi sanno che Lunaspina Caruso, classe 1990, è un’artista di origini siciliane. La cantante, nata a Zevio, in provincia di Verona, ha, infatti, genitori siciliani e ha sempre considerato Catania la sua seconda casa.

Cresciuta sulle note di De André, Pink Floyd e Maria Callas, oggi la sua musica spazia dal folk al jazz, dal punk alla new wave anni ’80.

Dopo aver vissuto a Pisa, Lunaspina è tornata nel 2011 a Catania, la città in cui ha cominciato la sua carriera da artista di strada, un viaggio che l’ha portata a suonare per i vicoli della città etnea, ma anche in diverse capitali europee.

Con la sua chitarra e il cane Nina, ha trasformato le strade in un palcoscenico, vivendo l’arte del “busking” come una sfida e un’opportunità.

Spinta dalla madre, Lunaspina ha poi deciso di partecipare alle audizioni di X-Factor, dove con il brano “Non, je ne regrette rien” di Edith Piaf ha conquistato subito pubblico e giuria, ricevendo standing ovation e lodi, sebbene alla fine non sia riuscita a passare alla fase finale del programma.

Nonostante l’eliminazione, Lunaspina ha vissuto questa esperienza come un traguardo importante, fiera del percorso che ha intrapreso e della sua voce che l’ha portata così lontano.

Dopo X-Factor, Lunaspina non si è certo persa d’animo, programmando subito un mini tour di busking e portando la sua musica per le strade di Napoli, Roma, Milano e Bologna.

Il 30 ottobre sarà a Palermo, dove si esibirà al Teatro Agricantus e non mancherà di fare tappa ai Quattro Canti e a Mondello per una “buskingata”, accompagnata da una gustosa pausa a Ballarò con un delizioso panino con la “meusa“.

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