Il FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano, in collaborazione con Intesa Sanpaolo, lancia la dodicesima edizione del censimento “I Luoghi del Cuore” e chiama tutti a partecipare, fino al 10 aprile 2025, alla più grande mappatura spontanea del patrimonio culturale italiano. Attraverso questa iniziativa, il FAI contribuisce a valorizzare i luoghi cari ai cittadini, innescando una partecipazione che si estende dalle comunità alle istituzioni, locali e nazionali. In Sicilia Pamela Villoresi invita a votare il suo luogo del cuore, lo Stabilimento balneare Charleston di Mondello (Palermo).
E il censimento è solo una parte del programma: I Luoghi del Cuore è anche il mezzo per intervenire direttamente nel recupero di alcuni luoghi votati. I vincitori, infatti, ottengono premi economici – quest’anno fino a 70mila euro al primo classificato – per realizzare interventi di restauro o valorizzazione; e anche i luoghi che non hanno vinto, ma hanno raggiunto la soglia minima di 2.500 voti, possono aspirare al contributo presentando, dopo il censimento, un progetto all’apposito Bando. Dalla prima edizione a oggi sono stati sostenuti 163 interventi di tutela, restauro e valorizzazione in tutte le regioni.
Grazie a questi risultati, il programma si configura oggi come il più importante strumento di sensibilizzazione sul valore della cultura a livello nazionale. Un risultato che emerge dalla ricerca che FAI e Intesa Sanpaolo hanno commissionato a Fondazione Santagata per l’Economia della Cultura allo scopo di valutare l’impatto de I Luoghi del Cuore in vent’anni di attività.
La ricerca, che ha misurato gli effetti culturali, sociali, ambientali ed economici, disegna uno scenario utile al Paese e al FAI: riconosce, infatti, il ruolo protagonista delle comunità, soprattutto nei piccoli centri, come attivatori di processi virtuosi che a partire dai beni culturali innescano un decisivo sviluppo di politiche sociali ed economie locali, portando innovazione e nuova conoscenza.
“Il risultato che mi è più caro di questi vent’anni di Luoghi del Cuore è l’aver toccato con mano con quanto ottimismo molte piccole e piccolissime comunità si siano messe in gioco per ”farsi sentire”, trovando il coraggio di gridare al mondo che anche la loro piccola storia è parte viva della Grande storia italiana. Centinaia di Comitati, migliaia di voti, molti piccoli e sconosciuti monumenti d’arte e natura salvati per ricucire una tela dove ogni punto ha il diritto di guardare al futuro”, afferma il Presidente del FAI, Marco Magnifico.
La costante emersa dalla ricerca – pur nella diversità delle situazioni locali, dei progetti realizzati e degli effetti suscitati – è la funzione di innesco che il programma del FAI è in grado di esercitare sui territori, diventando uno degli attivatori del nuovo modello di interpretazione e gestione del patrimonio culturale, che vede nella comunità uno degli attori centrali: fra le più coinvolte si è registrata crescita di consapevolezza, crescita del volontariato e nuove conoscenze diffuse.
Si tratta di un ruolo educativo fondamentale, realizzato a livello nazionale: ne è un esempio la chiesa rupestre del Crocifisso a Lentini (Siracusa), dove il sostegno del programma ha portato all’attrazione di altri contributi, che hanno permesso nuovi restauri e la sistemazione dello scenografico sentiero di accesso; inoltre, la chiesa viene oggi aperta periodicamente da un gruppo di volontari.
La capacità di innesco è ancora più evidente nelle aree interne, territori più fragili con una minore disponibilità di risorse rispetto alle zone centrali. Di 141 Comuni in cui ricadono i 163 progetti sostenuti, ben 58 sono classificati come aree interne (41%). Qui “I Luoghi del Cuore” esplica al meglio il ruolo sussidiario sancito dall’art. 118 della Costituzione che – in anticipo rispetto alla Convenzione di Faro, la convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore dell’eredità culturale per la società, definita nel 2005 e finalmente ratificata dall’Italia nel 2020 – si mobilitano dando vita a meccanismi virtuosi di “partecipazione dal basso”, nei quali i cittadini stessi sono coinvolti attivamente in pratiche di gestione del patrimonio.
È soprattutto in queste aree – in particolare nei piccoli Comuni con meno di mille abitanti – che il sostegno del programma ha generato un ritorno economico diretto, con l’aumento delle attività degli operatori turistici nei luoghi finanziati e benefici a lungo termine nelle voci di spesa inerenti a sviluppo sostenibile, trasporti e urbanistica.
In occasione del ventennale, il censimento vede importanti novità: