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01STORIA

La leggenda più famosa dice che l'immagine della Madonna era venerata in una chiesa della Siria la cui proprietà era di Guerreggio, cavaliere Templare pisano. Dopo aver perso alcune battaglie cruenti in Terra Santa, i cavalieri templari dovettero tornare in patria.
Guerreggio decise di imbarcare la Madonna , chiusa in una cassa, per non lasciarla agli infedeli che li avevano sconfitti; quindi tutti in rotta verso Pisa.
Durante il viaggio, giunti al largo di Lampedusa, a causa di una violenta tempesta, dovettero ripararsi nell'isola; appena tornò il bel tempo ripartirono, ma dovettero ancora una volta ripararsi per via di un'altra violenta tempesta; si ripararono nel porto di Trapani, dove si fermarono per alcuni mesi anche perché dovevano riparare la nave dai danni subiti.
Appena decisero di ripartire, ritornava la tempesta; dopo di ciò decisero di lasciare a Trapani la statua della Madonna, consegnandola al console pisano, il quale si impegnò di imbarcarla per Pisa appena possibile.
La Madonna fu portata nella chiesa di S. Maria del Parto, dove vivavano i carmelitani. Il console decise dopo un po' di tempo di spedire la statua a Livorno, su un veliero in partenza; la fece deporre su di un carro trainato dai buoi, per portarla al porto.
Gli animali, invece di prendere la strada per il porto, andarono verso la campagna; il popolo trapanese era contento perché da questi 'segni' si capiva che la statua della Madonna voleva rimanere in città. I buoi si fermarono solo davanti la chiesa dell'Annunziata, dove i carmelitani accolsero la statua in processione. Guerreggio, quando venne informato dell'accaduto, decise di far rimanere la statua a Trapani, in quella chiesa.
In mancanza di documenti storici del tempo, i trapanesi, compresi gli storici, si sono sempre appoggiati a questa leggenda, che ha trovato riscontri simili in altre leggende che si differenziano nei contesti ma che in generale sono parallele alla leggenda da tutti conosciuta e tramandata nel tempo.
La statua, in marmo, è un capolavoro di Nino Pisano, il quale costruì altre Madonne, che per i lineamenti sono molto simili alla amatissima Madonna Trapanese; si può citare per esempio la Madonna col bambino sita nella chiesetta della Spina e la Madonna del Latte sita in San Matteo, a Pisa, e la Madonna col bambino sita in Santa Maria Novella a Firenze.
La statua della Madonna, che tuttora è custodita nella Basilica dell'Annunziata, è stata trasportata in processione 23 o 24 volte nel corso dei secoli; il primo trasporto secondo la storia risale al 1476, l 'ultimo nel 1954.
Dopo il '54 non venne più trasportata in processione per salvaguardare la statua stessa, che qualche anno fa è stata restaurata. 
La Basilica è sempre piena di devoti, specialmente nel periodo che va dal primo al 16 agosto, per la quindicina.
LA FESTA
I festeggiamenti in onore alla Madonna di Trapani, iniziano il 1° di agosto con la tradizionale quindicina. 
La quindicina (o VIAGGIO) consiste che per quindici giorni ogni devoto fa visita alla Madonna da casa propria fino al Santuario a piedi, alcuni anche scalzi; durante il tragitto si devono recitare delle preghiere: c'è la coroncina alla Madonna da cantare assieme alle litanie carmelitane. 
La festa vera e propria inizia il 13 agosto con lo 'SBARCO' della statua della Madonna di Trapani (da quando non esce in processione l'originale, usciva la copia in legno che si conservava in Cattedrale portata rigorosamente a spalla) ma da quest'anno è andata in processione una nuova copia della statua della Madonna, identica all'originale, trasportata da una coppia di buoi (come avveniva con l'originale). La statua dopo un breve giro entra in Cattedrale.
La giornata del 16 agosto, SOLENNITA' DELLA MADONNA DI TRAPANI, (Patrona della città e della diocesi), si inizia con il Pontificale del Vescovo al Santuario dell'Annunziata alle ore 9:00.
Alle 19:30 la Concelebrazione Eucaristica presieduta da S.E. Mons. Vescovo nella chiesa Cattedrale, seguirà la processione della statua della Madonna per le vie del centro storico (questa volta il simulacro viene trasportato a braccia dai devoti); seguono alle 24:00 i tradizionali fuochi pirotecnici che segnano la chiusura dei festeggiamenti patronali.

Bernardo Danilo Sansica