Venerdì 22, alle h. 15,30, al Museo Pitrè, Sara Favarò cunta e canta il Natale negli usi popolari siciliani di inizio novecento.
Festività che si traduceva in condivisione familiare, usi e funzioni religiose, preparazione di dolci tipici dai “buccellati” alle “pantafole”, al presepe delle famiglie agiate con i suoi simboli: dalle arance, alle statuine. Non mancavano i riti divinatori da svolgersi a mezzanotte in punto.
Racconti che hanno un filo comune: la maternità come archetipo. Maternità talvolta chimerica come quella di un gruppo di suore di cui racconta la scrittrice nel suo libro “Madri si nasce”, Euno Edizioni. Maternità reale, da quella della Madonna che veniva elogiata con canti e preghiere popolari, a quella delle donne che, in attesa della Nascita Divina, recitavano rosari e novene. Sara Favarò eseguirà anche antichi canti popolari accompagnata dalla fisarmonica e dalla voce del maestro Giuseppe Maurizio Piscopo.
L’incontro, organizzato dal Lions Club Palermo Mediterranea, dopo i saluti delle autorità cittadine e lionistiche, vedrà gli interventi della consulente per la cultura del Sindaco di Palermo, Eliana Calandra e dell’antropologa Orietta Sorgi. Ingresso libero fino ad esaurimento posti.