PALERMO – Tra le decine di arrestati nel blitz di ieri a Palermo (qui nomi e foto) compare anche il 44enne Gaetano Lo Coco, candidato al consiglio comunale con Ferrandelli alle ultime elezioni. Sul suo profilo Facebook, scrive "Repubblica", compare ancora il logo della lista "Per Palermo con Fabrizio". Scorrendo la bacheca un’altra immagine lo ritrae in tandem con Marianna Caronia. Lo Coco, faccia pulita, è uno degli insospettabili finiti in manette.
Alle ultime elezioni ha preso 317 voti grazie al suo slogan "L’impegno… comune". Il 31 marzo decide di scendere in campo a fianco di Ferrandelli e scrive: "L'entusiasmo di mia moglie e di mia sorella mi ha preceduto nell'annunciarvi la mia candidatura alle prossime amministrative ma va bene lo stesso perché lo stesso entusiasmo mi ha spinto ad affrontare questa difficile competizione ma sono sicuro che il contributo di tutti voi parenti, amici, e conoscenti sarà determinante a ottenere un bel risultato. Concludo ringraziandovi anticipatamente e dicendovi "Aiutatemi ad aiutarvi"".
Lo Coco viene considerato il braccio destro di Claudio D’Amore e Francesco Paolo Clemente, anche lui arrestato. È l’uomo che supervisiona la rete di società riconducibili a Francesco Paolo Clemente. Un labirinto di aziende che emettono fatture false per milioni di euro e ripuliscono il denaro che serve a mandare avanti l’esercito di Cosa nostra di Brancaccio. Tutti i giorni lavora nel magazzino di pedane di legno dello "zio Mimmo" (Domenico Alfano), prestanome dello stesso Clemente. Ed è Lo Coco ad avvisare per primo gli altri componenti dell’associazione mafiosa della fuga dello zio Mimmo con 30mila euro e una Mercedes della ditta.