Il mal di testa primario, detto essenziale o idiopatico, può manifestarsi in tre modi:
Molti studiosi hanno evidenziato che con l’identificazione ed eliminazione dei cibi non tollerati si riducono nettamente i sintomi del mal di testa. Gli alimenti assolutamente da evitare sono quelli conservati, in particolare in scatola oppure liofilizzati, le salse di pomodoro che contengono additivi e conservanti responsabili degli attacchi; lebevande alcoliche (il vino rosso contiene dosi elevate di tiramina, una sostanza che determina un aumento di adrenalina nel sangue; alcuni vini bianchi che possono dare disturbi per via dei metodi di vinificazione. L’anidride solforosa usata per alcuni vini mossi può rappresentare un rischio di crisi e, più in generale, l’alcol etilico causa una vasodilatazione); ilcioccolato (il cacao contiene la betafeniletilamina, una sostanza che altera la produzione di serotonina implicata nelle crisi di emicrania); crauti e patate che, come il vino rosso, contengono tiramina; dadi da brodo e altri cibi confezionati: questi alimenti possono contenere glutammato di sodio, utilizzato per migliorare il sapore degli alimenti.
Esso è contgenuto in alcune salse di soia, tanto che anni fa era stata individuata la “sindrome da ristorante cinese”, caratterizzata da mal di testa e nausea causati da quel composto aggiunto alla soia per insaporirla. Da evitare iformaggi stagionati, come parmigiano, taleggio e provola, che contengono tiramina; ilpesce e i crostacei congelati: quando sono precotti, come nel caso dei crostacei o dei surimi, possono dare luogo ad attacchi di mal di testa; i salumi, le carni stagionate o affumicate, la selvaggina, il pesce salato ed essiccato, gli alimenti da fast food: questi cibi possono contenere nitriti, sostanze usate per la conservazione e responsabili di crisi di emicrania particolarmente dolorose. I soggetti predisposti sono soggetti ad attacchi quando mangiano pietanze particolarmente saporite, ossia ricche di cloruro di sodio (sale da cucina); occorre inoltre prestare attenzione allo zucchero puro e ai cibi troppo zuccherini, che provocano un picco di glucosio nel sangue (glicemia) e d’energia, che però crolla di nuovo improvvisamente e questo effetto “montagne russe” è uno dei fattori scatenanti del disturbo. Si pensa che i cibi “incriminati” siano quelli ricchi di ammine biogene (come l’istamina), così come molti additivi (nitriti e solfiti, glutammato), cibi grassi o fritti, bevande alcoliche, carenza o eccesso di caffeina.
Caterina Lenti
MeteoWeb