Una malata terminale attaccata all'ossigeno ha acceso una sigaretta che ha provocato un'esplosione. È morta carbonizzata la 62enne inglese Sharon Reid. L'incidente è avvenuto un anno fa, ma è iniziato adesso il processo per stabilire se si è trattato di un incidente o se la donna, ricoverata in una struttura specializzata, lo abbia fatto apposta. I tabloid britannici parlano molto di questa notizia.
Fumatrice dai 14 anni, la donna aveva ricevuto il triste responso da parte dei medici a febbraio: cancro terminale ai polmoni. Il 30 agosto si è fatta ricoverare al St. Margaret Hospice, il 17 settembre la tragedia. Il dottor Howard Friend le aveva fatto visita nella notte dopo che era caduta dal letto e, intorno all'ora di pranzo, il fratello Mark era andato a trovarla: è stato lì che i dottori gli hanno comunicato che Sharon era stata trovata carbonizzata dopo l'esplosione causata dall'aver accesso una sigaretta accanto alla sua bombola di ossigeno.
"Era di buon umore perché presto sarebbe stata trasferita dall'hospice in una casa di cura. Mia sorella era a conoscenza dei pericoli che poteva correre accendendosi una sigaretta durante l'utilizzo della bombola di ossigeno, ma non c'era alcun segnale che potesse far pensare che volesse togliersi la vita: mi hanno detto che si era fatta saltare in aria nella sala fumatori. La morte è stata istantanea", ha detto Mark. Il dottor Friend ha confermato che la paziente era stata avvertita subito dei rischi che poteva correre accendendo una sigaretta durante l'ossigeno.
Lynn Bromfield, assistente sanitaria della struttura che quella mattina ha accompagnato Sharon nella saletta fumatori, non sapeva dei pericoli: "Non mi è nemmeno passato per la mente che fosse un problema. Ho ricevuto un po' di addestramento durante una lezione in cui si parlava di sicurezza in caso di incendio, ma non avevo fatto alcun collegamento tra le fiamme e l'ossigeno. Quando sono andata a prendere Sharon in sedie a rotelle è stata lei a dirmi che non poteva muoversi senza l'ossigeno. Non ricordo l'ora precisa, so solo di essere stata allertata dall'allarme proveniente dalla sala: ho guardato attraverso il vetro della porta e ho visto che Sharon stava bruciando. Non c'era niente che potessi fare. Ho premuto l'allarme antincendio e ho chiesto aiuto".