Parole Siciliane da scoprire.
- Mappìna significato e origine.
- Una parola molto diffusa in Sicilia, un oggetto di uso comune.
- L’etimologia di questo termine è davvero interessante.
Ci sono oggetti che usiamo tutti i giorni e che, proprio per questo, spesso non suscitano in noi grande curiosità. Proprio dietro quegli oggetti, però, si celano frammenti di storia molto interessanti, come quello che vi raccontiamo oggi. Prendete ad esempio il termine mappìna e il significato in lingua siciliana. Indica una salvietta, una tovaglietta da pranzo o, ancora, una pezza, uno strofinaccio. Si utilizza come sinonimo di “cannavàzzu” ma, a differenza di quest’ultimo, non assume un significato figurato offensivo. Scopriamo insieme come nasce questa parola siciliana.
L’origine di mappìna ci porta indietro nel tempo. Secondo Quintiliano, infatti, è tra i Fenici che bisogna ricercarla. Si tratterebbe, dunque, di una parola che viene dall’altra sponda del Mediterraneo. I documenti più antichi si scrivevano sulla stoffa, anche di lino. Così le mappe sono passate anche nella lingua latina. Pensate che, ad esempio, gli agronomi erano soliti rappresentare i terreni su pezzi di stoffa. Da qui si arrivò a un uso più domestico e femminile. In prima istanza, si indicò il fazzoletto che le donne portavano sull’acconciatura dei capelli, così come il lenzuolo, la tovaglia e il tovagliolo. Una parola dall’utilizzo molto esteso, dunque. Ma la sua storia non finisce qui.
Dalla mappa alla mappìna
Per avere un quadro completo dell’argomento mappìna origine e significato siciliano, dobbiamo fare il salto dalla mappa al suo vezzeggiativo. Il diminutivo, con quel suffisso -ina, assunsero un senso più modesto e umile. Una piccola mappa utile per portare a casa resti del pranzo, o, più semplicemente, pulirsi le mani. Anche in napoletano si è mantenuta, così come in Sicilia, la differenza tra la “mappa”, intesa come rappresentazione o documento ufficiale, e la più piccola “mappina”, da considerare nell’ambito delle pareti domestiche.